domenica 16 maggio 2010

Inseguendo il sole

La macchiana resta nel parcheggio dell'albergo fino al ritorno.
Si arriva all'aereoporto con Bus Navetta messo a disposizione dall'hotel.
Malpensa da la sensazione di essere semivuoto o amezzo servizio.

All'areporto di Malpensa esiste un percorso dedicato a chi è portatore di ICD e pacemaker.

E' sufficente seguire il simbolo di un cuore a cui è attaccato un simil filo elettrico.
Le persone sono poi molto gentili e dscrete.

Sono inoltre in funzione anche i body scanner previsti dalle ultime norme antiterrosrismo. Questo comporta doversi sottoporre a una seconda perquisizione.

Quindi tutto normale, anzi più che normale, visto che i tempi in questo caso sono molto più veloci dei normali vaiggiatori.
Un effetto colleterale comunque da apprezzare.

Un pò di agitazione prima della partenza. Penso alle mie gocce calmanti, che ho lasciato a casa. questo mi agita ancora un pò, ma poi passa.

Il Viaggo inizia, l'aereo è il più grande su cui sia salito. Boeing 767 300 . Capienza 300 posti, quasi tutti occupati.
Io siedo verso il fondo, alla 38 esima riga.

Sul soffitto sono presenti degli schermi dove si trasmette un film. Qualche volta compare la posizione dell'aereo e alcuni dati relativi al viaggio.
Tempo stimato per arrivare a destinazione : 8 ore e 19 minuti.

L'ambiente non è molto confortevole. Fa freddo e molti passeggeri, compreso il sottoscritto, si riparano con cappucci e la coperta fornita a ciascuno.

Si pranza sui cieli dell'irlanda.

Dopo il pranzo, un po di movimento, anche per sgranchire un pò le gambe, poi tranquillità generale che sa molto  di pisolino pomeridiano.

Il volo è comunque  tranquillo, con qualche turbolenza che non spaventa nessuno.
Passo il tempo a leggere.
A due ore dall'arrivo le hostess ripassano con pizza e gelato, graditi anche se l'abbinamento è alquanto bizzarro

Poi New York si staglia all'orizzonte. L'atterraggio è disturbato dal vento esi atterra traballando un pò.

Aereoporto JfK controlli doganali, severi e puntigliosi. A ciascuno prendono tutte le impronte digitali, di entrambe le mani in aggiunta alla foto.

Destinazione Las Vegas . Nuovo check in. Mostro la tessera. " ok si accomodi" Entro in una zona chiusa da vetri. Mi preleva un polizziotto che mi  perquisisce  dalla testa ai piedi davanti a tutti gli altri passeggeri. Per finire mi fa sedere e mi perquisisce le piante dei piedi.

L'aereoporto di New York è attrezzato con molti defibrillatori e curiosi  "Resuscitation Kit". La rianumazione qui sembra molto più avanti che da noi.

Il volo per las vegas ritarda la partenza più di un ora. Qui sono ancora le 18 mentre a casa mia è mezzanotte. Tra cinque ore sarò a Las Vegas ma là saranno le 8 di sera, probabilmente ancora giorno.

Questa volta l'aereo è un Boeing 757. 200 posti a sedere anche questa volta tutti occupati.

Il nuovo decollo è tra i più vivaci che ricordo. Sembra che si voglia andare di fretta per recuperare il ritardo. Pezzi di bravura del pilota con virate secche, forse per evitare il forte vento.

Ordino da mangiare, una specie di insalata con uno strano tipo di pasta, che però questa volta si paga.

Ho perso un pò la cognizione del tempo, per me sono le 2 e 40 di domenica 16, ma arriverò a Las Vegas alle 20.30 del 15 Maggio.

Guardo fuori ed è ancora giorno. Da stamattina sto inseguendo il sole.
L'aereo arriva in orario. E' sera e Las Vegas è un tripudio di luci.

Finalmente verso le 22.00 c'è il tempo per due passi in centro.

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