sabato 14 agosto 2010

Mario


Quando, dopo un 'azione funambolica, lo vidi tornare a centro campo, "passando per un bar di Piazzale Loreto", fui preso da un impeto di rabbia e pensai : "non è da Inter, non gliene frega un c...".
Gli altri compagni di squadra correvano da dannarsi l'anima, lui invece sembrava bighellonare per il  campo, senza voglia, salvo guizzare come una pantera appena riceveva la palla. Un fenomeno, lasciatemi dire, molto "libero professionista".

Poi le uscite sul Milan, comprensibili fin che si vuole, estirpate da chi voleva a tutti i costi sollevare un caso. Lui ci è cascato ingenuamente, ritornando alla ribalta negativamente e soprattutto allontanandosi dai tifosi nerazzurri.

Per finire il gesto della maglia in Inter Barcellona, poteva pure quello risparmiarselo. Ma forse tutte le vicissitudini avute con Mourinho, avevano minato la fiducia dei tifosi nei suoi confronti.
I tifosi dell'inter da quel momento lo avevano di fatto scaricato. Lui ad un certo punto lo ha capito, come del resto la società e i possibili acquirenti. L'ipotesi della cessione lentamente si concretizzò.

Va riconosciuto che da quando è apparso sui campi di serie A con l'etichetta del predestinato e del fuoriclasse Mario ha sempre diviso tifosi e non.
I suoi comportamenti eccessivi sono stati sempre analizzati con la lente di ingrandimento. Poche volte gli è stato riconosciuto la fragilità dei suoi 18 / 19 anni. Tutti si sono riempiti la bocca con i discorsi sulla professionalità, sull'essere un personaggio pubblico e via di questi toni.

Ci sono persone, pubbliche pure loro, al di fuori del calcio che di cazzate ne dicono e ne fanno, ma sono sistematicamente perdonate e credute nelle grottesche ritrattazioni. Perchè accanirci su un ragazzo di 18 anni ?

Negli stadi italiani, quando entrava, spesso era fischiato e apostrofato negativamente solo sulla base del colore della pelle. Lui ha retto, spesso, altre volte ha reagito, sbagliando, ma secondo il mio parere con una buona parte di ragione. Altri per molto peggio non hanno vissuto la stessa gogna.

Quello che penso, oggi vedendolo andare in Inghilterra, è che forse l'italia,  l'italia del calcio,  non sia pronta, non voglia , un Gigi Riva Nero. E' una situazione paradossale ma purtroppo vera. Meglio che questo nuovo Gigi Riva cresca e maturi all'estero, lontano dai "BUUU" di Torino o altri luoghi.
La sua crescita in campionati dove la tolleranza è di casa, faciliterà lui e renderà fattibile l'accettazione da parte nostra, magari attraverso la mediazione di una maglia azzurra.

L'inter, la società, è rimasta a guardare, percependo tutto questo. Non aveva certo il bisogno dei soldi di Balotelli, somme simili potevano essere raccolte cedendo altri giocatori, meno determinanti.
Quest'anno Mario poteva essere titolare sempre, maturare, esplodere finalmente, visto che anche Mourinho se ne era andato. L'inter, il prossimo anno, poteva permettersi il lusso di vincere meno, di aspettare lui, Santon altri ragazzi alle porte della prima squadra.
Moratti ha scelto, soprattutto, credo, per garantirgli un ambiente migliore ove crescere, sperando che il ragazzo diventi uomo ma soprattutto diventi un campione. Ha messo dei paletti nel contratto garantendosi un diritto di prelazione nel caso Mario volesse ritornare a giocare in Italia.
Penso vada bene così, per tutti, anche per quelli che lo fischiavano a cazzo durante le partite, chissa' che lo imparino ad apprezzare attraverso i goal in nazionale.
Altro non c'è da dire , se non
Buona Fortuna Mario.

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