sabato 28 agosto 2010

Malesseri

Ogni giorno che passa mi convinco che, l'anno passato, la pazienza e un pò di amor proprio mi hanno rimesso  a nuovo. Mi sento, come ho già scritto, bene. Porto a termine le mie giornate come una volta, con la stessa energia e grinta. Ho scelto di dedicare gli ultimi due mesi al lavoro contribuendo a un successo insperato. Obiettivo raggiunto.
Ora sto pensando a fermarmi, alle ferie, a del tempo da dedicare a me stesso e a chi mi vuole bene.

E fino a qua il cuore non centra ma mi viene da pensare che anche la testa abbia intrapreso la strada giusta della guarigione.

Fino a pochi giorni fa pensare alle ferie mi sembrava la scalata dell'Everest, oggi invece ho già in mente il dove, il quanto e il quando. A dirla tutta mi manca il con chi, ma anche solo, sono convinto che saranno delle ottime vacanze.
Come spesso ripeto, non ne faccio una questione di soldi, cercherò di star bene e di far star bene coloro che mi accompagneranno anche solo per poco.

Poi ci sono i sabati, i giorni come questo, in cui percepisco che qualcosa non è come il solito. Il cuore, questo ospite che mesi fa pensavo di condurre per mano, ma che da tempo si è rintanato in silenzio e come un macchinista svolge il suo lavoro senza tregua, senza la minima palpitazione, esitazione, stamane si è pensato bene di ricordarmi la sua presenza.

I dolori allo stomaco ne hanno fatto da preludio, già dai giorni scorsi , poi oggi, i battiti si sono fatti percepibili, più frequenti di quanto ero abituato. Non ho dimenticato le medicine pensando di riportare tutto nella norma.
I capogiri, penso dovuti alla bassa pressione, hanno completato il quadro "clinico" degno di apprensione.
"Cosa fare", mi sono chiesto. Riposo prima di tutto, forse sono di fronte a una caduta di tensione dopo settimane di stress da lavoro, caratterizzate da giornate senza orari tanto era importante raggiungere quanto previsto.

Ma ho imparato che il cuore, quando sta male, ti mette in difficoltà , ti fa star male veramente solo quando non  ne può più, quando non c'è niente da fare se non affidarsi ai miracoli.
E io che ne so qualcosa di miracoli, non devo ricadere nella superficialità di un tempo.

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