giovedì 29 settembre 2011

Di male in peggio


A volte penso di essere caricato a molla. Da molto tempo non riesco a dormire una notte intera. Se vado a dormire presto, mi sveglio nel pieno della notte, mentre se mi addormento tardi, arrivo a svegliarmi alle prime luci dell’alba. La molla non si carica a sufficienza per farmi dormire una notte intera.
E se, come ieri sera, cado dal sonno subito dopo cena, mi ritrovo sveglio verso le due di notte e un po’ arrabbiato, comincio a girarmi nel letto alla ricerca della posizione giusta per riaddormentarmi. Il più delle volte le solite15 gocce risolvono la situazione.

La notte scorsa, mentre stavo con pazienza cercando di addormentarmi, di colpo è mancata la luce. Il segnale verde del modem si è spento e mi sono ritrovato nel buio più assoluto.
Dopo qualche secondo un allarme ha rotto il silenzio. Il suono sinistro sembrava vicino.
“ Non vorrei essere nei panni di chi deve spegnarlo al più presto”, pensai senza inveire verso il malcapitato.
Attesi con pazienza che il suono smettesse, ma avevo la netta sensazione che nessuno se ne stesse occupando.
Infine po’ indispettito, dopo qualche minuto, aperta la porta decisi di capire da dove provenisse quel fastidio e, alzati gli occhi, mi accorsi con stupore che, la luce che lampeggiava in sintonia con l’allarme era proprio quella di casa mia.

Fui preso dal panico. Sapevo di avere un antifurto installato, ma ero convinto che fosse disinnescato, come una bomba a mano senza detonatore.
Vagando al buio, mi avvicinai alla centralina. Illuminandola con una torcia di emergenza la aprii e, osservando le decine di tasti mi venne quasi da piangere.
Cercai di ragionare, il manuale che avevo messo via con ordine, mi avrebbe potuto aiutare. Lo trovai senza fatica ma sfogliandolo non riuscii a  trovare niente che spiegasse in modo semplice come far tacere quell'urlo sinistro.
La depressione toccò il suo punto più basso.
Poi, mentre ripassavo il manuale, orbo ormai a qualsiasi istruzione, l’allarme come d’incanto svanì.
Accolsi il silenzio con un sospiro di sollievo.

Bisognava, a quel punto, risolvere il problema del buio. La torcia presa per sfizio all’Ikea funzionava ancora egregiamente, ma non sapevo quanto fosse l’autonomia rimanente.
Fui preso così da un secondo dubbio atroce :
“Vuoi vedere che mi hanno tagliato la fornitura per non aver pagato le bollette?”, pensai.

Già pensavo alle conseguenze di un risveglio senza elettricità e più di tutto mi faveva rabbrividire la doccia fredda.
Sempre supportato dalla luce fioca della lampada, ritrovata la cartellina delle bollette, rintracciai il numero verde, sempre attivo, dove nonostante l’ora, trovai una gentile signora che mi rassicurò senza indugio. Con le bollette ero a posto.

“Allora, non può essere che un guasto !”, dissi a voce alta e sollevata, mentre chiamavo un altro numero verde.
Non feci in tempo a segnalare il guasto a un altro operatore vigile a quell’ora, che il buio si illuminò, la luce verde del modem si riaccese e tutto riprese l’aspetto usuale, sciogliendo tutte le ansie che nel buio si erano materializzate.

Quando succede qualcosa che ci mette subito in grave difficoltà è difficile poi ritornare razionali e pensare alle cose ovvie, ritrovando il controllo di se stessi. Più spesso si continua a sbagliare e a peggiorare la situazione a meno che… non ritorni la luce.

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