lunedì 17 gennaio 2011

Il social network

Qualche giorno fa leggevo che oramai i Social Network” stanno diventando oggetto di studio da parte della scienza.
Veniva portata ad esempio una statistica che, analizzando i contenuti “postati” nella comunità di Facebook, era riuscita ad individuare l'andamento delle separazioni di coppia. In particolare metteva in evidenza come l'approssimarsi delle vacanze sia uno dei periodi più a rischio di separazione, in quanto pone la coppia nella necessità di vivere un periodo “assieme”. Il rifiuto o la paura di tale evenienza fa scoppiare molte coppie che preferiscono così separarsi.
Questo è un esempio di dove possa portare lo studio dei fenomeni sociali nati attorno a Facebook e a tutte le altre piccole o grandi comunità nate con Internet.
Una delle sfide dell'informatica di questi anni è riuscire ad analizzare l'enorme quantità di dati generati da tutto ciò. Questo tipo di dati viene qualificato dagli addetti ai lavori come “dati non strutturati”. Niente a che vedere con quello che fino a ora è stato il mestiere predominante dell'elaborazione dati che, fino a qualche anno fa si era solo concentrata nella gestione di quelli che venivano definiti invece, come “dati strutturati”, cioè quella massa di informazioni organizzate in “tracciati record” e funzionali a ciò che definiamo o definivamo applicazioni.

Dopo circa trent'anni qualcuno ha scoperto che questi dati strutturati altro non erano che circa il 5% dell'informazione complessiva che normalmente veniva prodotta mentre il 95% era invece composto da documenti, fogli elettronici, immagini e negli ultimi anni anche da tutto quell'enorme massa di messaggi, foto, video, generati dall'evoluzione della comunicazione cominciata con le email e gli sms e approdata a Facebook e Youtube.
Lo studio della navigazione in Internet genera informazioni sulla personalità, lo stato di salute, sulla propensione all'acquisto e sulle tendenze sessuali di tutti gli utilizzatori che credono in forma anonima di navigare tra i milioni di siti della rete. E' ormai normale osservare come, ritornando su un sito, questo si animi in funzione delle nostre precedenti visite.
Come per il maiale, per Internet vale il detto “non si butta via niente”, tutto ciò che volenti o nolenti riversiamo sulla rete risulta utile a qualcuno e, potenzialmente può essere fonte di profitti.

Questo leggevo e di riflesso pensavo al mio speciale Social Network costruito da un misto di wireless, telefonia, sonde agganciate nei dintorni dei ventricoli del mio cuore.
Vecchie e nuove tecnologie che però abilitano qualcosa di estremamente importante e utile per me e non solo.
Mi sono sentito una sorta di pioniere, che per motivi di salute, sta percorrendo strade che un giorno potrebbero  diventare più comuni di quanto lo siano adesso.
Una delle frontiere future dei social network penso sarà appunto accedere a informazioni che possano monitorare comportamenti di massa con modalità oggettive a fini scientifici magari avvalendosi di sonde sempre più piccole e meno invasive.
Spero che esperienze come la mia possano portare, in futuro, giovamento a tutti.

Quello che passo, una volta alla settimana nel mio speciale Social Network altro non sono che i segnali della mia vita, di tutto ciò che può essere determinato da fatica, gioia, dolore, amore e naturalmente malattia.
Sono convinto che le emozioni, oltre alle disfunzioni, registrate in quei tracciati, siano facilmente leggibili agli occhi di software o medici specializzati.
Allo stesso modo, considerato il fatto che tutto ciò non mi abbandonerà più, spero che questo dia modo di capire alla fine qualcosa di più, su come me ne sarò andato.
Mi raccomando qualcuno si ricordi di spegnere tutto.

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