martedì 25 gennaio 2011

I guru

Da Wikipedia


L'etimolgia del termine, secondo alcune interpretazioni delle Upaniṣad (14-18), viene dalle radici gu ("oscurità") e ru ("svanire"), significando quindi colui che disperde l'oscurità.

Finalmente la definizione mette un po' di ordine su alcune mie convinzioni. In informatica esistono molti falsi guru che proprio nel ruolo di “colui che disperde 'l'oscurità” mostrano il loro limite maggiore.
In realtà le loro spiegazioni più che disperdere l'oscurità contribuisco a renderla ancora più nera, attraverso l'uso di termini sconosciuti e nell'abbondare di sigle senza mai preoccuparsi di spiegarne il significato.

Spesso invece, queste persone risultano essere dei super tecnici, con scarsa propensione al lavoro di gruppo. Abituati come sono a lavorare da soli, sono molte volte scettici nei confronti delle capacità altrui.
Hanno un modo di lavorare che per certi versi li avvicina agli artisti e, come quest'ultimi, seguono l'ispirazione ed l'estro infischiandosene dei tempi e delle scadenza.

Ma anche nell'informatica esistono i veri guru. Io di certo ne ho incontrato uno agli inizi della mia carriera. Passava molto tempo a spiegarmi quello che dovevo fare, preoccupandosi ogni tanto di verificare quanto avevo capito.
Aveva il dono della pazienza e ci teneva a semplificare anche le cose più complesse.
E' stato per me un vero maestro.
Era il 1979 e forse non c'erano ancora abbastanza sigle.

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