mercoledì 18 gennaio 2012

Comandanti coraggiosi


Si fa un gran parlare di comandanti, di responsabilità, di coraggio e senso del dovere.   Le regole di chi va per mare sono poche ma solide. Hanno radici millenarie. Tradirle rasenta l’eresia e la condanna che ne deriva è totale e irreversibile.  Ma tra chi va per mare ci sono comandanti coraggiosi, ma purtroppo anche comandanti fasulli che si limitano a pavoneggiarsi  dentro alle loro divise.
Sorge il dubbio che i comandanti veri sono oramai una specie in via di estinzione.
Stessa sorte sembra condivisa dai comandanti che guidano le nostre imprese e coloro che gestiscono il potere.  Gli appartenenti a queste  due ultime categorie  sembrano ancora più squinternati e incapaci
.
Metaforicamente parlando, si ha la sensazione che spesso non sappiano cosa e, chi sia loro compito guidare. Non conoscono e non vogliono capire se siano a capo di una nave o su una motrice di un treno. L’irresponsabilità sembra l’unica “dote” riconoscibile.

E quando l’irresponsabilità non basta a bollarli per sempre, l’arroganza e la superficialità li porta a operare lontano dalle loro “navi”. A volte si arrogano la capacità o facoltà di comandare e guidare, standosene per conto loro, impartendo deliberatamente istruzioni tali da indirizzare le loro imprese verso scogli dove il destino è segnato.
Rispettare il proprio ruolo nelle organizzazioni è dimostrazione di senso del dovere, ma alla luce di tanta dabbenaggine, viene lo scrupolo etico, di infrangere le regole e organizzare un ammutinamento.
Gli stolti fanno comunque danni, anche se portano i gradi del comando, riconoscerli e isolarli è un dovere morale.

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