lunedì 11 luglio 2011

Richiami

Ho una piazzola, così mi sembra si dica, prenotata in un bel campeggio dalle parti di Jesolo.
Ieri mattina, animato dalla voglia di verificare di persona la scelta fatta su Internet, ho preso la via del mare, coinvolgendo nell'impresa mio figlio più piccolo.
Ci accomunava, per motivi diversi, la curiosità.

Saranno stati venti anni che non percorrevo quelle strade in una domenica mattina, ma non avevo scordato le code allucinanti di quei tempi.
Sapevo che molto era stato fatto e, in certi tratti, la strada era stata resa più scorrevole.

In effetti molti semafori erano spariti e la strada si presentava più larga e scorrevole.

Ma la nuova viabilità niente ha potuto, ieri, contro quello che definirei “Il richiamo del mare”, che aveva contagiato migliaia di persone.

Infatti, arrivato al punto in cui iniziava di solito la coda venti anni prima, in modo inaspettato, mi sono ritrovato di nuovo in coda, nonostante il tanto tempo passato.
Le macchine non erano più le stesse e, a differenza di allora non si notavano gomiti sporgenti dai finestrini spalancati.
Tutto era invece rigorosamente sigillato, per non far scappare il fresco dell'aria condizionata.
Però la situazione era esattamente la stessa: stavamo tutti uno dietro l'altro e, senza tentennamenti, ma a passo d'uomo, avanzavamo verso le spiagge.

Mi sembrava di vedere un popolo senza speranze, senza alternative a un destino che spingeva tutti verso il mare.
Uno spettatore di passaggio e inconsapevole, avrebbe sicuramente pensato a una fuga da chissà che sciagura.

Ma così non era, anzi, pochi di noi hanno riconsiderato la scelta invertendo la corsa.

Mentre aspettavo paziente, ho ripensato al “ Il richiamo della foresta “, narrato la domenica precedente a quei pochi temerari saliti tra le montagne, confrontandolo con “Il richiamo del mare” che aveva preso tutta quella gente che stava in coda assieme a me .

Entrambe le scelte portavano con sé una sorta di sofferenza.

I montanari, faticando, erano saliti per più di mille metri su pendii ripidi e sconnessi, sudando non poco, con passo lento, uno dietro l'altro, fermandosi di tanto in tanto a rifiatare.

Gli amanti del mare, inscatolati dentro le loro macchine per una intera mattinata, sotto un sole cocente, si sono diretti lungo strade che sembravano non finire mai, a passo d'uomo uno dietro l'altro, fermandosi di tanto in tanto, senza motivo apparente, sperando di ripartire al più presto.

In entrambi i casi qualcuno si sarà chiesto “ Ma chi me l'ha fatto fare ?”, asciugandosi la fronte bagnata di sudore, ma vedendo quello davanti proseguire, scacciato il dubbio nascente, ha poi ripreso fiducioso a marciare.

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