giovedì 24 marzo 2011

No Fly Zone

Da qualche giorno questa storia della “No fly zone” mi lasciava come un senso di amaro in bocca.
Ho di certo la memoria corta, ma quando oggi pomeriggio sono riuscito ad associare la “No fly zone” con l'ormai leggendaria guerra tecnologica tanto osannata già nel corso della guerra del Kuwait e ripresa ai tempi dell'invasione dell'Iraq, ho capito il motivo del senso di disagio.

Alla fine queste guerre puntate dal cielo e, l'ennesima esperienza Libica, sembra essere l'ultima conferma, si tramutano in un tragico gioco senza capo e purtroppo senza fine.
La guerre, ancora, le conducono e le concludono i soldati di terra, tutto il resto aiuta ma risulta determinante solo parzialmente.
Saddam Hussein fu estratto dal tombino dove si nascondeva da dei semplici marines che avevano avuto le giuste informazioni. Per Gheddafi sembra ripetersi la stessa storia.
Quindi penso che, volendo concludere la partita in fretta, si dovranno impegnare migliaia di uomini, conducendo l' invasioni con i metodi di sempre, vecchi di secoli.
Certi regimi non si eliminano stando davanti a una console.

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