mercoledì 29 settembre 2010

La mattina dei controlli

Alle otto e  venti, di buon mattino, ero già pronto per misurarmi con lo sforzo. Nuovo esame , nuovo controllo.
Tutto cablato, pieno di elettrodi, salito sul tapies roulant, ho cominciato a camminare di buona lena seguendo il ritmo imposto dalla macchina.
Ero tranquillo, convinto di aver toccato il fondo e aver ricominciato la risalita. Non mi aspettavo che buone notizie e così, fiducioso, guardavo avanti come potessi ammirare un  panorama.
Il progressivo aumentare della camminata non mi ha mai trovato impreparato, i numeri che ascoltavo nei dialoghi tra infermiera e cardiologo mi confortavano. Oramai comincio a capirne qualcosa di pressione e cardio frequenze.
Poi il respiro ha cominciato a diventare affannoso, ma nonostante ciò tenevo duro. Non avrei mai alzato bandiera bianca, ero abituato a sopportare lo sforzo quando ero un atleta, potevo farlo ancora una volta.

Al prolungarsi dello sforzo qualcosa ha segnalato l'avvicinarsi del limite e alla macchina è stato comandato di rallentare.
Durata della prova 10 minuti e 31 secondi . frequenza raggiunta 158 battiti sui 168 massimi previsti.

Due extrasistoli hanno un pò rovinato la festa.

"Ottima prova da sforzo!", ha commentato il cardiologo.

Di là a due ore, presso gli ambulatori di Medicina dello sport ero di nuovo a parlare di cuore.
Munito di tutta la documentazione a mia disposizione,
avevo una domanda da fare :

"Posso pensare di poter correre ancora la maratona ?"
La dottoressa, con tono paziente e quasi materno :
"Forse è ancora troppo presto ma se si prepara ....."
La risposta incompleta poteva voler dire tutto o niente, ho scelto il tutto perchè il niente non rientrava tra le possibilità.
"Vorrei provarci", ho quindi risposto convinto.

Poi in pochi minuti ho raccontato la mia storia, mentre la dottoressa leggeva controlli e esami per meglio ricostruire il mio stato di salute.

"Io ora sto bene e non soffro di nessun disturbo", incalzai, aggiungendo ancora particolari a ciò che stava valutando.

"Va bene, dopo tutto ciò che ha fatto e l'ecografia che farà a breve, le manca solo un esame 'Holter' sulle 24 ore, poi vedremo assieme il tipo di allenamento che dovrà affrontare", concluse così dicendo il medico.

La visita terminò con questo programma. Il 18 ottobre mi sottoporrò a quest'ultimo esame, che ai tempi della maratona a volte ho affrontato addirittura prendendomi un giorno di ferie, temendolo in modo particolare.

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