domenica 5 settembre 2010

Appunti di viaggio

“Il vostro tempo è scaduto, uscite al più presto “
Questo è stato il messaggio, anticipato da un avvertimento che consigliava di sbrigarsi a concludere le operazioni in corso, che mi sono sentito dire da una voce alquanto minacciosa all'interno di un bancomat.
Presi i soldi e tessera, senza pensare a quello che avrebbe potuto succedermi, sono uscito anche con una certa ansia.
La mia unica colpa era stata di essermi, permesso di fare delle ricariche telefoniche, prima del prelievo. Quindi avevo speso dei soldi non rubato. Ma le regole sono regole e non valutano ne chi sei e nemmeno cosa fai, nonostante che “loro”, quelli della banca sappiano tutto su chi sono e su cosa sto facendo. Qualcuno forse spaccia il tutto usando fuori luogo la parola “sicurezza”.

Una volta fuori, poi mi sono chiesto cosa sarebbe successo se avessi tardato ad uscire. Sarei forse restato là dentro fino all'arrivo di chi ? Dei carabinieri ? Del direttore di banca ?
Da ora in poi preferirò bancomat all'aperto.

Scampato il pericolo bancomat, mi sono cimentato con la prima passeggiata. Le idee della sera prima mi sono sembrate troppo per il primo giorno. Quindi la passeggiata si è concretizzata strada facendo. Alla fine sono arrivato dove avevo pensato ieri sera, senza prendere la funivia. Forse un po' troppo come prima uscita. Vedrò come starò domani mattina.

La mia meta è stato il rifugio Sasso Piatto, 2300 metri, crocevia tra i sentieri provenienti dalla Val di Fassa, Passo Rolle, Alpe di Siusi e alpe di Tires. Alla fine ho superato un dislivello netto di circa 1000 metri. Qualche momento di ansia cardiologica c'è stato, con frequenze troppo altre ma delle pause “strategiche “ mi hanno permesso di arrivare alla meta.
Il ritorno, con gambe molli, mi è sembrato faticoso quasi quanto la salita. Il GPS della Garmin che porto con me, ha conteggiato più di 20 km di passeggiata.

Il mio passo attuale è in linea con le stime riportate nelle indicazioni dei sentieri, dopo il rifugio Galassi anche oggi ho verificato la stessa cosa. Anche questo è un segno di normalità.

Strada facendo ho assaggiato degli ottimi frutti di bosco con panna e dello yogurt.
Le possibilità di sosta lungo la Val Duron, che ho percorso in buona parte, sono molte, quasi come i nostri bar e questo rende la passeggiata più piacevole.

Un particolare che mi ha colpito è che il sentiero lungo la valle è costellato da moltissimi capitelli, quasi tutti dedicati alla Madonna. L'immagine che più mi ha colpito l'ho notata incastonata nella roccia.

Ripresomi dalla “passeggiata”, ho cenato su un tavolo come gli altri ospiti dell'albergo. Il tavolo migliore è arrivato come promesso.

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