domenica 25 aprile 2010

Padre e Figlio

Mi figlio ha 5 anni. Da tempo ho capito che devo fare i conti con le sue idee.
Le sue prese di posizione sono difficili da smuovere.
Non nego che certe volte per farmi seguire su cose che volevo fare, a volte per mia necessità, altre volte pensando di fare piacere pure a lui, sono arrivato a compromessi o addirittura a mercanteggiare un suo consenso. 

Insomma ho barattato il suo consenso normalmente con giocattoli.

Stamattina, uscendo per una passeggiata, come qualche volta succede, si discuteva su ciò che potevamo acquistare alla vicina festa dei fiori.

Ben presto abbiamo concordato che avremmo comprato una piantina a cui lui avrebbe accudito provvedendo a innaffiarla. 

Alla domanda :

" Prendiamo una pianta da frutta da piantare fuori o una pianta da fiori  ?"

La sua risposta, che ha chiuso la questione è stata .

" Decido io !"

Zittito in questo modo , ho preso atto proponendomi di riprendere il discorso più avanti.
Dopo pochi minuti, forse incoraggiato dalla mia disponibilità a spendere il piccolo ha ripreso dicendo :

"Io vorrei comprarmi i pattini , papà me li compri ?"

Con piglio deciso ho risposto :
"Penso  sia meglio che tu impari a correre senza le rotelline sulla bici, poi penseremo eventualmente ai pattini "

Io pensavo di aver chiuso la questione, visto il breve silenzio seguito alla mia risposta ma di rimando mio figlio ha ribattuto :
"Ci sono troppe persone che mi dicono cosa devo fare !"

Mi son fatto ripetere la frase, pensando di aver capito male.

Sulla pianta non abbiamo più litigato. Alla fine la pianta si è materializzata in un tamburello che, mi hanno detto, non è da inaffiare.

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