giovedì 4 novembre 2010

Bella !

Giovinezza
Giovinezza, Giovinezza,
Primavera di bellezza :
nel fascismo è la salvezza 
della nostra libertà


Bella Ciao
E' questo il fiore del partigiano,
o bella ciao ! bella ciao !
bella ciao,ciao,ciao !
E' questo il fiore del
partigiano morto per la
libertà !


Le polemiche di questi giorni, sono servite a me per conoscere la storia di "Giovinezza".
Non si finisce mai di imparare !
Conoscevo Bella Ciao! e le sue origini.
E' singolare come si volesse spacciare Giovinezza, per l'inno alla vita della goliardia toscana di inizio Novecento, non come inno fascista. Si diciamo proprio "singolare".

Da un in'intervista a Nicola Tranfaglia (Storico e Responsabile Dipartimento Cultura per IDV) oggi su La Repubblica

'Cosa distingue "Bella Ciao" da "Giovinezza" ?'
Ridurre alla stessa cosa la canzone della lotta per la libertà a quella dell'oppressione fascista è impressionante :
questo è il ritratto di chi non sa distinguere la luce e le tenebre, tra i movimenti di riscatto e quelli di soggezione e di schiavitù del nostro popolo"

"E' revisionismo o qualcos'altro?"
Non è soltanto revisionismo, ci vedo la volontà di disperdere la memoria, il tentativo di sottrarre significato a ciò che di tragico ci è accaduto.

Scrive oggi Massimo Gramellini su La Stampa 

Giovinezza ciao
Davvero fosforica l’idea concepita dal Festival di Sanremo per i 150 anni dell’Italia unita: eseguire sul palco «Bella ciao» e «Giovinezza», rispettivamente colonna sonora della Resistenza e dei pestaggi squadristi. Erano italiani anche quelli, no? Come l’olio d’oliva e l'olio di ricino, la Costituzione e le leggi razziali. Ah, le forzature della par condicio! Perché le due canzoni non sono proprio la stessa cosa. «Bella ciao» è la torva nenia dei partigiani rossi ed evoca cosacchi a San Pietro e santori ad Annozero. Invece «Giovinezza» trasuda ottimismo spensierato: ti mette subito voglia di afferrare un manganello e scendere in strada a sgranchirti un po’. Come dite, organizzatori del Festival dell’Ipocrisia? «Giovinezza era l’inno della goliardia toscana del primo Novecento». Ma certo. E' per questo che è famosa. E’ per questo che volete trasmetterla in eurovisione. Per rendere omaggio a quel fenomeno ingiustamente sottovalutato che fu la goliardia toscana del primo Novecento. E «Faccetta nera» allora, era lo slogan di una crema abbronzante?

Peccato che tanti italiani saliti in montagna o internati in Germania dopo l'8 settembre non siano più qui a commentare questo gemellaggio ardito (in ogni senso): vi avrebbero spiegato la differenza fra «Bella ciao» e «Giovinezza» meglio di me, anche se con toni meno ilari. Provo a condensare il loro pensiero: il fascismo è stato un regime dittatoriale precipitato in catastrofe, non può essere banalizzato in questo modo. In nessun modo. Vi sembrerà incredibile, ma non tutto fa spettacolo nella vita.

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