lunedì 14 febbraio 2011

Il mio San Valentino

 Ho trascorso negli ultimi dieci il giorno di San Valentino, convinto che questa festa fosse un affare per i fioristi e per i commercianti in genere.
Snobbarlo significava per me una sorta di liberazione dal consumismo e, rivendicavo il fatto di poter decidere quando e come festeggiare con la persona amata. Ma non era stato sempre così. Durante i primi anni di matrimonio non dimenticavo di festeggiare la ricorrenza con dei fiori o con un regalo.
Poi ha preso il sopravvento lo snobismo, ma soprattutto la superficialità e la poca attenzione che hanno contribuito al deterioramento del rapporto di coppia.

Poi si riparte da zero e tutti i simboli, le ricorrenze, anche quelle che potevano sembrare insignificanti, diventano pietre miliari, momenti di pausa, quasi a interrompere lo scorrere del tempo.
Tutto assume un significato nuovo, mai assaporato nemmeno un tempo quando si era più giovani.
Se lo raccontassi, oggi, molti stenterebbero a credermi.
Forse qualcuno potrebbe pensare di non avere più l'età per certe cose e, che tutte queste ricorrenze altro non siano che destinate ai giovani.
Invece no, più genericamente sono a uso e consumo di chi si ama, di qualunque l'età.
Quanta nostalgia questa sera, a passeggiare tra i viali bui, assaporando il piacere di poter ricevere o fare un regalo, dedicare un “con amore” scritto su un biglietto a cuoricini come fossi un quindicenne.
Grande il desiderio di poter uscire anche per pochi minuti, per sorseggiare un bicchiere di vino in mezzo a poche chiacchiere.
Poi, la realtà è diversa, ci si deve accontentare di una telefonata o al massimo di un breve incontro; qualche minuto, quasi rubato.

La sola cosa che conta è amare.

1 commento:

  1. Anche io ero convinta che la sola cosa che conta è amare. Il tempo mi ha fatto capire che amare conta moltissimo, ma conta anche il modo in cui si è amati.

    In altre parole ho capito che si ama in due, quando non c'è questo equilibrio, ben presto l'amore si trasforma in qualcosa di diverso.

    Tante volte ho detto che è importantissimo esprimere i propri sentimenti. I "ti voglio bene", i "ti amo", i fiori, le coccole... il romanticismo solo il sale di una storia di coppia. Se manca questo è come mangiare una pasta senza il sale.

    Chissà perchè, ma tanta gente pensa che queste cose non servano e fanno passare anche anni senza esprimere i propri sentimenti alla propria metà. Sono i "duri", quelli che pensano di possedere una persona e non di conquistarla.

    Eppure uno sguardo intenso e un "ti amo" possono sciogliere più tensioni e dubbi di diecimila parole.

    Il problema è solo uno. Che per fare questo bisogna amare per davvero e la verità è che molto spesso nella vita si confonde amore con l'egoismo. Ma l'egoismo non concede sguardi innamorati.

    Lo sguardo è una di quelle poche cose di un uomo che non sa mentire. Lo sguardo in amore, è lo sguardo dell'anima.

    In una cosa sono d'accordo con quello che scrive. L'AMORE non è un gioco da ragazzi.

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