Il registratore Holter che da stamattina mi porto appresso è molto più piccolo di quelli usati sei o sette anni fa, quando pensavo e ritentavo la via della maratona. Quello di oggi è piccolino, senza cassetta e, soprattutto, non dà fastidio.
La tecnologia ha fatto il suo corso e portato a una miniaturizzazione.
Temevo che l’esame cadesse in un giorno sbagliato, avevo avvisaglie di una riunione piena di tensione.
Non è andata per fortuna così.
La riunione c’è stata, con le tensioni che mi aspettavo, ma per non registrare segnali compromettenti mi sono mantenuto tranquillo, riducendo al minimo gli interventi e le puntualizzazioni.
Penso che l’Holter non abbia sospettato di nulla, al massimo avrà registrato dei piccoli, insignificanti, incrementi di frequenza.
Devo ammettere che ha funzionato benissimo come deterrente verso la mia impulsività, appena avevo qualche rigurgito di “adesso gliene dico quattro”, qualcosa dentro di me mi consigliava di mantenermi calmo evitando di andare a cercarmi altri guai.
Vista l’esperienza di oggi, direi che un’Holter virtuale, ma efficace , me lo devo applicare tutti i giorni : una sorta di “Papà corri più piano” che una volta si vedeva sul cruscotto delle seicento.
A pensarci bene basterebbe che mi fissassi in mente una cosa sola : che sono qui per “Miracolo “ e di certo non per litigare, nel lavoro e nel privato.
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