L'11 di ottobre è legato a un paio di ricordi.
La mia prima maratona corsa nel 1992 e l'inizio del servizio militare nel 1977.
Sulla mia prima maratona, c'è tra le pagine passate un capitolo dove ho tentato di raccontarla.
Di quel giorno ricordo la paura iniziale per un'esperienza tutta nuova , la pioggia lungo il tracciato e la vista di Piazza San Marco nei pressi dell'arrivo. Conclusi con il tempo finale 3 h 17' e qualche secondo.
Il servizio militare, obbligatorio in quegli anni, arrivò nei tempi previsti, ma nonostante tutto lo accettai come un male dovuto e non necessario.
La cartolina fu simbolicamente spedita un pomeriggio di qualche mese prima, da un pullman della terraferma veneziana che mi riportava a casa.
Avevo da poco terminato l'Istituto Tecnico, diplomandomi Perito Informatico. A quei tempi quel tipo di lavoro era molto richiesto. Comunque pur sognando l'università mi misi alla ricerca di un lavoro.
Preparai la solita domanda e la spedii alle Aziende e Software House che in quei tempi andavano per la maggiore. Era abbastanza frequente che di li a poco ci fosse una chiamata per il solito colloquio.
Nel frattempo ero iscritto a Ingegneria a Padova dove cercavo di frequentare impegnandomi relativamente poco perchè poca era la convinzione di proseguire. Bisognava però decidere se chiedere o meno il rinvio del servizio militare.
Fu così che durante il percorso di ritorno in pullman, da uno di quei colloqui, in compagnia di mio padre, il discorso cadde sulla motivazione con cui mi avevano liquidato : " Ci risentiamo quando avrà fatto il militare".
Già altre volte i colloqui si erano chiusi con questa motivazione. Mio padre che, sotto sotto si sentiva più tranquillo con il primogenito che lavorava, mi convinse ad anticipare il militare pur cercando di non abbandonare l'università.
Decisi dentro quel pullman, non inviai la richiesta di rinvio e mi misi in attesa della cartolina.
Passai l'estate a lavoricchiare nell'impresa di mio padre e riuscii anche a dare qualche esame del primo anno.
Mentre mi apprestavo a iniziare il secondo anno di Università fui raggiunto, verso la fine di settembre, dalla mitica cartolina .
L'11 Ottobre dovevo presentarmi al Lido di Venezia : ero stato assegnato al Corpo dei Lagunari.
Non potevo lamentarmi, ero stato spedito vicino a casa. Con un pò di fortuna dopo il CAR potevo avvicinarmi ancora di più a casa, andando in una caserma della terraferma nei pressi di Marghera : a Malcontenta.
Quel giorno in vaporetto ero comunque sconclusionato. Guardavo gli altri giovani lungo il viaggio, alcuni avevano lo stesso mio sguardo e probabilmente li avrei ritrovati più tardi in caserma.
Portavo con me molte incognite. Non avevo la "morosa", nella valigia avevo i libri dell'università che poi non riuscii mai ad aprire e sicuramente ero incuriosito e un pò in ansia nell'attesa di capire dove sarei "atterrato".
Entrai in orario, senza essere troppo in anticipo. Mostrai la cartolina e iniziai un'esperienza che si concluse il 2 ottobre dell'anno dopo.
Le prime sere furono di "consegna" a causa della "puntura", altro mito del servizio militare.
In ogni caso la sera stessa, munito di gettoni telefonici, chiamai casa per dare mie notizie, come se fossi stato spedito sulla luna.
I miei mi ascoltarono pazienti e rincuorandomi mi dissero che un anno sarebbe passato in fretta. Ringraziai, ma prima di riattaccare, mia madre, credo, mi disse :
"Oggi siamo andati a prendere la televisione a colori. Sai si vede molto bene. Quando torni, vedrai, ti piacerà".
Li per lì, ci rimasi un pò male, ma oggi conoscendomi e ricordando mio padre so che non lo fece apposta.
Lui come me, agiva a volte d'impulso, e pensata una cosa, in poco tempo cercava di realizzarla.
Quella volta è andata così.
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