giovedì 7 aprile 2011

Alla ricerca del sonno perduto

Da qualche tempo la notte si è accorciata sempre più.
Il tirare tardi, indugiando sulla tastiera o leggendo qualcosa, non è più garanzia di un risveglio sul far del mattino.
Uno stato di agitazione mi sveglia, purtroppo, in piena notte, verso le due o intorno alle tre. Si tratta spesso di un risveglio accompagnato da un batticuore, forse conseguenza di un incubo appena vissuto ma già dimenticato.

Apro gli occhi timoroso, nessuna luce filtra dalle fessure delle imposte. E' ancora notte. L'orologio mi da l'ultima conferma.
Sconfortato mi giro dall'altra parte, come se il sonno fosse appena là vicino e per riprenderlo altro non bastasse che allungare la mano.
Il più delle volte è sul far del mattino che vengo colto dal sonno, mentre la sveglia si appresta a suonare e al nuovo giorno non manca che una manciata di minuti.

Qualche volta mi aiuto con delle gocce, ma l'effetto non cambia, al massimo guadagno una mezz'ora di sonno.

Tempo fa apprezzavo i risvegli all'alba perché mi permettevano di indugiare, sveglio a letto prima di alzarmi. Lo dicevo molto spesso quando mi capitava di parlane.
Pensando a quanto mi accade mi sono dato una spiegazione fantastica : probabilmente un genio della lampada deve avermi preso in parola e, cercando di strafare, ha pensato bene di superarsi, pur di farsi apprezzare, anticipando quanto possibile il mio risveglio.

Da parte mia, però, non mi sono permesso di sfregare nessuna lampada. Buonanotte Genio.

Nessun commento:

Posta un commento