lunedì 21 novembre 2011

La genesi


Non avevo mai lavorato con il freddo, ma quell’anno finito il militare, non avendo ancora un lavoro, mi adattai a lavorare come manovale nel cantiere di mio padre. Già da qualche anno ero solito passare in cantiere le vacanze estive, ma d’inverno le cose erano diverse. Non che fosse diverso il lavoro ma altre erano le condizioni. A fare i muratori d’inverno era quasi una fortuna. Bisognava avere il lavoro giusto al momento giusto. Spesso si concordava con il proprietario di tirare su una casa con il freddo perché finche non arrivava il gelo “ (la casa) , non aveva paura”. Questo era solito dire mio padre quando pensava di passare buona parte di un inverno a costruire una casa. In effetti i muri, il getto non ne soffrivano, se solo si aveva l’attenzione di fermare i lavori durante i giorni di vero gelo. In questo modo si salvaguardava la bontà del lavoro oltre che la salute dei muratori. Starsene al caldo durante i giorni di freddo era ancora più piacevole se il lavoro non mancava.
Ma le mattine fredde ma non impossibili, indossati i vestiti pesanti si apriva il cantiere, prendendo confidenza con gli arnesi gelati. Le mani ben presto dolevano per quanto erano intirizzite, e poco potevano i guanti se non ritardare e mitigare per un po’  l’avanzare del freddo.
Darsi da fare era il metodo migliore per scaldarsi più in fretta e, una volta raggiunto il tepore, non c’era arnese ghiacciato che impensierisse.
Io poco avvezzo a quelle situazioni, mal sopportavo quel freddo mattutino, come il dover lavare verso sera, quando si approssimava già l’imbrunire, tutti gli attrezzi con l’acqua quasi gelata.
In ogni caso non cercai mai di evitare il freddo adducendo scuse. Anche se stavo già cercando un lavoro, non credevo potesse arrivare tanto in fretta.
Quando mi telefonarono chiedendomi se ero interessato a un lavoro in un’azienda in provincia di Treviso, accettai con entusiasmo.
Chiesi quando avrei dovuto presentarmi ma mi fu risposto :
"Per noi va bene anche domani mattina”.
Dissi a mio padre che il giorno dopo non sarei andato al cantiere.
Così dal 21 Novembre 1978, cominciai a lavorare su ” quello che avevo studiato”, come diceva mio padre. Era il giorno della “Madonna della Salute”.

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