lunedì 14 novembre 2011

La fuga del senatore


Nel ciclismo spesso i finali sono facilmente prevedibili. Ciò accade quando i tracciati pur lunghi non presentano eccessive difficoltà. In questi tipi di gare non è rado che nascano, a volte sin dall’inizio, delle fughe a cui partecipano non più di una decina di corridori. Il più delle volte si tratta di corridori di seconda schiera, che sperano di trovare la giornata di gloria, attesa da molto tempo.
Di norma fughe di questo tipo vengono snobbate dal gruppo e non è rado che i fuggitivi riescano ad accumulare, in pochi chilometri, diversi minuti di vantaggio. Ma quando la gara sembra ormai segnata, ecco che il gruppo, risvegliato da chi punta concretamente alla vittoria, accelera improvvisamente e si riporta in breve tempo a poca distanza dai battistrada.
In questa situazione la corsa è segnata, i fuggitivi sono tenuti a distanza di sicurezza fino a  pochi chilometri dall'arrivo quando un’ulteriore accelerazione porta a ricompattare il gruppo e la vittoria è decisa da una volata generale.
Dopo l’entusiasmo di sabato sera quando, con le dimissioni del sig. B, mi sembrava di essere entrato in una nuova era, già da ieri, seguendo tutte le puntualizzazioni di leader politici, ho cominciato a percepire un certo pessimismo.
Il nuovo governo, non ancora nato, temo che rischi di fare la fine di quei ciclisti fuggitivi tenuti a tiro dal gruppo, per poi essere ripresi a pochi metri dal traguardo.
Il sig. B, più che dimettersi per il bene del paese, ha preferito fare un passo indietro con l’obiettivo di riorganizzare il suo partito che ormai si stava sbriciolando, per sferrare, quando lo riterrà opportuno, l’attacco decisivo. Se riuscirà a far ritornare a "casa", e di certo per ottenere ciò non lesinerà sforzi e risorse, i transfughi degli ultimi mesi, potrà decidere a suo piacimento le sorti del governo e la data delle elezioni.
L’esperienza della Bicamerale di qualche anno fa dovrebbe avere insegnato qualcosa !
Sono sempre più convinto che la strada verso l’Italia che vorrei sia ancora lunga e impervia.
Buona Fortuna Senatore Monti.

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