domenica 12 agosto 2012

Piazzola 127


L’accesso a internet segue regole a me sconosciute. Il fatto che tutto sembri appeso a non so che fenomeno o rito rende tutto poco tecnologico e deterministico. Non capisco perché ora si acceda a una velocità accettabile mente solo pochi minuti fa tutto era terribilmente lento.
Non sono questi i problemi, ma solo curiosità “professionali”, che mi stuzzicano un po’, ma appena internet diventa decente, mi comporto come chi, pensando di avere la macchina guasta, la sente ripartire di li a poco senza aver toccato nulla. “Finché dura!”, mi viene da dire, sapendo che, come a una roulette russa rovesciata, ho un solo colpo buono a mia disposizione. Per il resto del tempo è buio pesto.
L’accampamento si sta sviluppando. Alla roulotte si è aggiunta una tenda, tutto ben disposto all’interno della piazzola, sfruttando al meglio spazi e confini.  Siamo in due, tra non molto saremo forse in tre, ma disponiamo di ben 7 posti letto. A volte mi considero come quei signori dotati di enormi residenze, con decine di stanze dove ogni sera hanno l’imbarazzo della scelta in quale andare a dormire. Diciamo che un po’ assomiglio loro per il fatto di avere l’imbarazzo della scelta.  Insomma la fantasia fa star bene e i sogni costano niente.
La spiaggia è adiacente al Campeggio. La considero come fosse dietro casa, vista la disposizione della roulotte. Fino ad oggi non ho ancora sentito il mare “ne urlare ne biancheggiare”, come diceva il Carducci, ma il vento teso di ieri sera mi è servito a imparare a governare uno  di quegli aquiloni che si guidano con due fili.  Pensavo che mai ci sarei riuscito e che quanto speso alla festa degli aquiloni di Cervia, non fossero stati altro che soldi buttati al vento. Con molta sorpresa ho imparato in fretta e il gioco non è niente male. In certi momenti la vela sembra volermi sollevare e per qualche istante si prova una strana sensazione di leggerezza, simile a quella di un abitante della Luna.
La spiaggia ieri sera era completamente deserta, mentre per tutta la giornata centinaia di ombrelloni la avevano resa disordinatamente multicolore, come fosse stata dipinta da un pittore al meglio dell’estro. E’ questa una peculiarità delle spiagge libere, zone in cui chiunque può occupare un proprio spazio con ombrellone e sedie a sdraio proprie. C’è chi arriva munito di sole borse e altri invece che, su carrelli di varia dimensione portano lettini, ombrelloni e viveri, quasi fosse un trasloco ogni giorno. Verso sera tutto si svuota, un po’ prima dell’ora di cena la spiaggia ritorna deserta. E’ in quel momento che si può apprezzare il secondo significato di “Spiaggia Libera”, vedendo quel vuoto ordinato e la sabbia completamente sgombra. Restano il mare, la sabbia , il vento, i gabbiani e qualcuno che cammina sulla battigia. La luce del tramonto rende il momento magico.
Camping dei Fiori – Cavallino . Agosto 2012

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