venerdì 15 giugno 2012

La versione


Partecipando a uno dei tanti convegni  di Information Technology, che il più delle volte somigliano più a un ritrovo di aderenti a una setta religiosa, ascoltavo e riflettevo relativamente ai toni e ai contenuti degli speaker.
“Con la nuova versione si possono fare cose impensabili solo qualche mese fa.”
“Le performance sono aumentate in modo esponenziale !”
Frasi conosciute, sentite mille volte in questi ultimi anni come se dietro a quelle parole ci fosse un mondo bloccato, piuttosto che scenari in continua e, a volte, tumultuosa evoluzione.
La tecnica dell’annuncio è vecchia come l’informatica : annunciare qualcosa di strabiliante mette i potenziali clienti in posizione di attesa, rendendoli sordi  ad altre sirene altrettanto seducenti.
Regolarmente, però, accade che quanto annunciato, sia difficile da realizzare, mantenendo le promesse fatte con tanto clamore.  Le giustificazioni a supporto delle  aspettative disattese sono quasi sempre ridicole e giocano sul sottile significato delle parole : “ Avevo detto così ma intendevo colà. Siamo stati fraintesi”.
Ma l’evoluzione tecnologica, ma in particolare quella del software, ha sempre un’ancora di salvataggio che, se giocata con la dovuta credibilità, quieta gli animi di chi sembrava sobillare.

“Nella prossima versione sarà introdotto quanto chiedete”.

C’è sempre una prossima versione nel software, capace di crescere all’infinito e soddisfare le richieste degli adepti.  Il ciclo si ripete all’infinito, con promesse mantenute e altre disattese capaci di rigenerare l’interesse per la “prossima versione”.
Non spendersi completamente mantiene vivi i legami di chi sta aspettando, regola d’oro per il software un po’ meno per gli uomini.

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