lunedì 11 giugno 2012

Il solaio


Lo spazio è quello che è, di sicuro non adeguato a contenere tutto.  I segni del tempo si vedono qua e là. Ci sono cose lasciate in un angolo, dimenticate, dove lo spessore della polvere è la misura del tempo passato. Chissà se qualcosa o qualcuno si prenderà ancora cura di loro o saranno destinate all’oblio.
In ogni caso non c’è scelta, là dentro bisogna entrare, sfruttando zone e angoli ancora non intaccati dal tempo.  Sorprende vedere spazi liberi accostati alle zone sovraccaricate. Chi tiene in ordine non deve avere le idee del tutto chiare.  Il poco spazio, messo a confronto con tutto ciò che deve essere immagazzinato sembra poca cosa.  Il farci entrare tutto può apparire un esercizio di abilità, simile a quei puzzle con moltissimi elementi ma una sola combinazione possibile.  Si prova a mettere qualcosa a posto e si ha l’illusione di aver individuato la giusta posizione, facile da vedere e da recuperare ma, subito, volgendosi indietro si viene sovrastati da  tutto ciò che sta aspettando ancora di essere riposto .
Che grattacapo ! Viene voglia di buttare via qualcosa, liberandosi con un solo gesto anche della polvere, ma i sentimenti prendono il soppravvento. Ciò che appartiene al passato, appartiene  alla vita e non è facile dimenticarlo con un semplice scrollare di spalle.
Vale la pena lasciare stare per un po’. Magari ripensandoci con calma nascono delle idee geniali.  Ritornerò più tardi sperando che nel frattempo non arrivino nuove cose, rendendo ancora più ardua l’impresa.
La mia memoria è un po’ così. Stava accumulando polvere e di colpo mi trovo a doverla rimettere a nuovo, come un solaio diventato, improvvisamente, indispensabile.

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