mercoledì 1 giugno 2011

Dedicato a ......

 Molti di noi desiderano ritornare bambini, un po' per allontanare la vecchiaia e la fine e un pò per ritrovare la spensieratezza dell'infanzia.
Altri riavvolgerebbero la propria vita con la speranza di dimenticare i dispiaceri passati, quasi si potesse cambiare strada per risalire la vita, lungo un pendio meno arduo.

Non ci possiamo fare niente. Il tempo è andato portando con se le cose belle e le cose brutte. Le une e le altre hanno contribuito a cambiarci, ferirci o migliorarci. Indietro non si torna anche se, guardare avanti, dopo errori e dispiaceri, spesso risulta oltremodo difficile.

Ripensando ai passaggi di questi miei ultimi mesi, devo ringraziare molte persone che mi sono state vicine, mi hanno voluto bene, mi hanno certamente aiutato, ascoltato e rimproverato quando era necessario.

Dal loro punto di vista ognuno è stato portatore di verità e consigli importanti.  Consigli che, quando uscivano dalle loro labbra mi sembravano delle verità assolute che senza indugio avrei dovuto fare mie.

Poi quando ritornavo solo, quando tutte quelle voci smettevano di riempire il silenzio, la mia vita ritornava insipida e guardandomi dentro non mi piacevo.

Questa sensazione non mi ha abbandonato per molto tempo, e,  per molto tempo non ci ho capito nulla. Continuavo a oscillare come un pendolo da un'emozione al suo esatto contrario. Ad un certo punto non ce l'ho più fatta e improvvisamente ho sentito la necessità di fermarmi a chiedermi il perchè di questo malessere che mi rodeva dentro.
Sono andato a ritroso cercando di ritrovarmi in un momento della mia vita in cui ricordavo di stare bene.

C'è stato un tempo della mia vita, forse i primi quarant'anni e qualche anno ancora, in cui vivevo senza segreti per nessuno, felice di raccontare a chi volevo bene, quello che facevo e quello che pensavo, in una sorta di fedeltà totale. Raccontarmi mi faceva star bene.
Non per questo non esistevano problemi. Di certo ascoltavo poco gli altri e nonostante questo mio essere estroverso vivevo all'interno una cerchia ristretta di amici e persone. Spesso ero severo nei giudizi.
Nessuno è perfetto e io non ero l'eccezione che conferma la regola.

Forse non tutti quelli che mi conoscono possono condividere quanto sto affermando ma, da qualche tempo, ritrovare quella leggerezza è diventato il punto da cui ripartire.

Rifare chiarezza ha comportato fare delle scelte e accettare anche le scelte degli altri. Come sempre niente viene gratis e qualche cedimento è sempre dietro l'angolo.

Ora c'è molto più silenzio intorno a me e soprattutto pochi coloro ancora disposti ad ascoltarmi.
 “La fiducia è una cosa seria”, diceva un vecchio slogan.
Qualcuno afferma che sono preda di un'ossessione, altri mi consigliano di capire a chi voglio bene veramente.
Ora io sto meglio e quando mi ritrovo solo, il sapore della vita è un po' meno insipido e se mi guardo allo specchio, nonostante i pochi capelli, oramai sempre più bianchi, mi piaccio un po' di più.

I grandi viaggi iniziano sempre con il primo passo e, diventano meno faticosi se la strada ci riserva emozioni ed esperienze capaci di migliorarci.

1 commento:

  1. è un incubo...e se ne sta andando anche la speranza, dopo anni di potermi risvegliare e dire : sì è stato un brutto sogno .....

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