Stamattina ho corso a Conselve, un paese che si trova nella campagna padovana.
Molta gente e soliti problemi di parcheggio.
Anche questa la definirei una corsa fuori stagione. Infatti più della metà del percorso si svolgeva su un tappeto d’erba appena tagliato, in mezzo a filari di vigne.
Fosse stato settembre un chicco ogni tanto si poteva assaggiare.
In questo ambiente campestre, anche uno dei ristori era preparato nei pressi di una vecchia fattoria, dagli alti archi e ampi portici, dove un tempo venivano ricoverati gli attrezzi.
Lo accolsi come un'oasi nel deserto. Mi fermai unitamente ad altri podisti. Dopo aver ingurgitato un paio di bicchieri di limonata, una delle signore del ristoro ci fece notare :
“Più avanti potete trovare il mastello pieno d’acqua per rinfrescarvi”, l’idea era buona, infatti faceva molto caldo, poi proseguì :
“ Volendo, potete fare anche il bagno !”.
Colsi la frase e ribattei :
“Una volta era normale farsi il bagno nel mastello (masteo) “
“Si è vero, mia madre mi faceva sempre il bagno sul mastello, con la pentola dell’acqua calda in mano”, ricordò la donna senza malinconia.
“E’ verò “, continuo uno degli altri del ristoro, “ facevamo il bagno nella stalla che era la zona più calda della casa .”
Ascoltai e, mentre stavo per dire la mia, la signora esclamò :
“Ma allora, se ho vissuto tutto questo, quanto vecchia sono !!”
Rinunciai a dire altro, ripresi il passo, mi avvicinai al mastello, presi un palmo d’acqua e mi bagnai la fronte.
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