venerdì 17 febbraio 2012

Signora Maestra


La pagella di mio figlio era di un giallo tenue, grande, con i voti scritti a penna, in stampatello, con cura dalle insegnanti. Il giudizio, diligentemente scritto in corsivo e in bella calligrafia era riportato sul retro della pagella.
La mia pagella delle elementari era invece di un azzurro scuro, di sicuro più piccola e i voti erano scritti in corsivo, con la penna stilografica, con calligrafia minuta, per rimanere dentro le caselle.

Gli otto erano radi e mi ricordo che era più facile trovarli nelle pagelle delle bambine, più diligenti e meno irrequiete.
La media  stava  tra il sei e il sette, ma le maestre di un tempo, non disdegnavano il cinque.
La pagelle di mio figlio e dei suoi compagni riportano voti che non scendono sotto il sette. L’insufficienza sembra una giudizio estinto.

“I bambini di oggi sono più svegli di quelli di una volta”, sento ripetere spesso da insegnanti e genitori.

Questo fa inorgoglire e noi genitori gongoliamo nel sentire che i nostri figli stanno crescendo bene, più svegli di quelli di qualche anno fa.
“Quelli di qualche anno fa.....”, appunto…..
Quelli di qualche anno fa eravamo noi,  diventati genitori vivendo e invecchiando, ma soprattutto amando.
Se poi riguardo indietro, ripensando e quello che ero e ai bambini della mia generazione, non mi rivedo goffo, ingenuo o meno reattivo. Vivevamo in un mondo diverso che è cambiano assieme a noi.
Vivevamo in grandi spazi, giocavamo liberamente senza nessun allenatore, tutore, controllore e gli orari erano dettati dal sole. Quando calava era ora di cena e ognuno tornava a casa propria.
C'era la Tv dei ragazzi e poi si andava a letto.

I grandi di allora dicevano :
“Oggi i bambini imparano le cose molto prima di noi, quando eravamo piccoli”, cha vale l’odierno : “I bambini di oggi sono più svegli di quelli di una volta”.

I tempi passano e i bambini sono sempre più svegli, anzi, sono sempre diversi.

Diversi sono anche gli insegnanti, oggi relegati in un ruolo meno centrale, oserei dire dimesso rispetto a quelli di qualche decennio fa.
Io temevo la mia maestra e le riconoscevo un’autorità indiscussa.
Mi rivolgevo a lei dicendo :
“Signora Maestra......”, 

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