Apparentemente non c’è traccia “mnestica”di tutto ciò che
sto leggendo e studiando in questi giorni.
L’effetto che circonda la mia testa è del tutto simile alla pesantezza
di stomaco che si prova dopo un abbondate banchetto. Percepisco quasi un senso
di torpore, da digestione difficile, evidenziato da un cerchio alla testa che spero
il riposo notturno assorbirà. Domani ripartirò con il solito ritmo per arrivare
puntuale al sette marzo.
Sto sperimentando e applicando nuovi metodi di
apprendimento, schematizzo concetti legando parole chiave a brevi sintesi e
spiegazioni. Ne nascono griglie a volte complesse.
Per fare ciò non c’è tablet o computer che tenga il passo. Penne
leggere e scorrevoli mi permettono di
annotare e scrivere senza sosta su fogli bianchi formato A3.
A scrivere con la penna si va veloce. Anche qui conta l’allenamento, sia per ciò che riguarda la chiarezza del concetto che per la nitidezza della
scrittura. Bisogna scrivere bene.
La bella calligrafia è importante perché su quelle note,scritte
a penna, dovrò ritornare, con il proposito di scorrerle via veloce per ribadire nella mente
i concetti faticosamente sintetizzati.
Così, con la stessa attenzione usata da Pollicino nel seminare le
briciole di pane, cerco di dare dignità e chiarezza ad ogni parola, prendendomi
cura di terminarla, renderla chiara e
rileggibile, soffermandomi un attimo in più nella tracciatura corretta di ogni
lettera , non trascurando la punteggiatura.
Anche in questo caso, correre serve solo a produrre cose
incomplete, ma soprattutto non
riutilizzabili.
Alla fine mi ritrovo sempre a riflettere sulla fretta e
sulla approssimazione che spesso comporta.
Trovare la giusta velocità serve sia a scrivere frasi rileggibili come a trovare il
tempo per rendere la vita gradevole per se e per chi ci sta vicino.
Saper scrivere bene e chiaramente la emme minuscola può contribuire
a farci imparare ad ascoltare gli altri senza distrazione. Prendersi cura dei piccoli particolari ci
insegna a guardare con occhi diversi ciò che ci circonda. E’ un modo per
allenare la sensibilità
Tornando alla bella calligrafia, devo ammettere che il
risultato ottenuto è buono, gli schemi sembrano chiari, magari devo lavorare un
po’ di più per produrre una sintesi ancora più sintetica ma sufficiente per
agganciare i concetti in memoria.
Ogni tanto provo a ripetere qualche concetto studiato e per
qualche tempo non perdo il filo.
Le informazioni da
immagazzinare sono ancora molte, ma me le immagino tutte in fila, pronte a
prendere posto in qualche spazio, ancora libero, della memoria.
Si tratta di avere ancora una volta pazienza.
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