Fa ancora freddo stasera. Il
termometro della carrozzeria segna 2 gradi. Strano freddo, sembra irreale, quasi fuori stagione. Il calore del sole di oggi sembra allungare la
sua influenza sulla sera, nonostante la misurazione impietosa.
Il freddo non fa più paura, nonostante
punga ancora. Lasciamolo fare, tra poco il sole riaccenderà la natura e i colori
nuovi della primavera riporteranno tepori miti e brezze pronte per far volare gli aquiloni.
Giornata un po’ convulsa, dove lo
studio ha lasciato il passo ad alcune cose da fare. Dopo l’andare a tutto gas dei primi quattro giorni, oggi si è resa necessaria una fermata ai box per riorganizzare lo studio, per provare nuovi metodi e schemi, per trovare la piega giusta per far
entrare tutto in testa velocemente.
I fogli A4 su cui annotavo con i
pennarelli, hanno lasciato il passo a fogli più grandi dove cerco di schematizzare
ciò che leggo.
Un po’ alla volta affino la
tecnica. L’allenamento e la costante applicazione permette miglioramenti spesso
automatici, altre volte indotti dalla necessità di essere più efficienti. Si fa un
po’ di fatica, come per tutte le cose con cui non si ha dimestichezza ma che si
devono imparare.
Quando iniziai a fare il
maratoneta correvo come un calciatore, perché di calcio ero cresciuto. Correvo molto di forza, spingendomi verso l’alto
ad ogni passo. Dopo qualche migliaio di
chilometri di allenamenti quotidiani, la
tecnica si era affinata. Per fare meno fatica e più strada, mi ero concentrato
sul come andare avanti, piuttosto che coltivare la pretesa di volare. Così
compresi che bastava scivolare sulla strada quel tanto da non sfregarci sopra.
La sensazione di volare c’era lo stesso, grazie alla velocità che potevo raggiungere.
Insomma si può migliorare, a
qualunque età, e farlo uscendo dai soliti schemi, può aiutare a dare una sferzata
anche al quotidiano.
Questo vale per tutto e per
tutti, quando ci si fa accartocciare dalla abitudine e dalla quotidianità se ne
rimane schiavi. L’orizzonte diventa sempre più breve.
Ci vuole sempre un po’ di
attenzione e la voglia di curare tutti i particolari, nelle attività di tutti i
giorni, pensando a un regalo che possa rendere felice qualcuno, avendo cura di
noi stessi. E’ un segno di amore per noi e verso gli altri.
Ci vuole inoltre un po’ di
coraggio nell’intraprendere strade nuove, pur non conoscendo dove ci possano portare.
Ecco, proprio un po' di coraggio mi servirebbe....
Ecco, proprio un po' di coraggio mi servirebbe....
“Fare qualcosa è sempre meglio
che non fare niente”.
P.s. Questa frase l’ho letta leggendo la recensione
di un libro di Peter Cameron, da cui è stato tratto un film diretto da Roberto
Faenza, in uscita nelle sale il prossimo 24 febbraio : Un giorno questo dolore ti sarà
utile
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