Da quando se ne sta sul comodino,
non ha fallito un colpo. Mai un lunedì che si sia inceppato. Puntualmente in un
momento della notte a me sconosciuto, ma
suppongo si aggiri nei minuti appena dopo
la mezzanotte, l’automatismo si attiva immutabile e puntuale.
L’antenna del modem manda dei segnali
di riconoscimento verso l’ICD, che pazientemente per tutta la settimana ha
svolto il diligente compito di registrare tutto ciò che, di significativo,
usciva dal mio cuore.
L’ICD me lo immagino, pure lui,
un po’ assonnato, forse a volte fa finta di niente, ascolta con noncuranza,
anche se alla fine, i ripetuti tentativi lo destano e lo inducono a rispondere
secondo il protocollo condiviso e collaudato.
I dati, la vita degli ultimi sette
giorni del mio cuore, attraversano senza appiglio la distanza tra me e il modem.
Il dialogo dura meno di un minuto, poi inizia l’inoltro, attraverso il
telefono, verso il controllore che ancora non so chi sia, dove sia, ne cosa
controlli.
Io nel frattempo dormo.
Stasera ho avuto l’occasione di
parlare del filo sottile che tiene in vita i legami, le speranze, le aspettative tra due persone.
Ho avuto modo di capire quanto sia
resistente anche se impercettibile e invisibile. Tanto resistente che a volte
non basta la distanza o il distacco per romperlo.
Solo la volontà e il disamore ha
la forza di spezzarlo.
Paradossalmente i legami sono più
resistenti delle comunicazioni senza fili rese possibili dalla tecnologia.
Io so come rendere innocuo e
fuggire dal modem. So dove è nascosto l’interruttore. Mi basterebbe allungare
la mano e diventerei come tutti gli altri,
custode geloso dei miei sentimenti e delle mie emozioni.
Faccio invece fatica a trovare il
modo per recidere il filo dei legami e delle speranze. Non lo vedo o non lo voglio
vedere.
Qualcuno oggi mi ha fatto notare che la rabbia è come una
malattia, mentre la tristezza è un sentimento sano. Chissà quanta strada manca per
arrivare alla serenità.
Ieri sera mi ha colpito un verso di una poesia di Wislawa Szymborska :
“come mi batte forte il tuo
cuore”
Lo dedico a chi ha ridato
vita al mio cuore.
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