E’ alquanto strano osservare il
paesaggio di montagna, brullo e secco come fosse uno di quegli autunni in cui
la neve tarda un po’ ad arrivare.
E’ triste però, osservare lo stesso paesaggio a Gennaio inoltrato.
Si vive la netta sensazione che manchi qualcosa e che il tempo che rimane non
potrà porre rimedio a questo vuoto, ormai padrone della stagione.
Ogni cosa ha il suo momento, la
neve sta a gennaio come il sole pieno è padrone dell’estate.
Poi se si corre un po' di più in macchina e ci si inerpica
tra le montagne, si trovano piste fatte di neve finissima, appena uscita dal
cannone che la genera artificialmente.
Sotto gli sci appare dura e
compatta e scivolare sembra anche più facile. Di fianco, pochi metri più in la,
la neve non c’è più e il prato brullo riporta alla realtà.
Forse fare troppo i pignoli non
serve. Di occasioni per sciare da qui a fine inverno ce ne saranno poche o addirittura
nessuna.
Ho messo gli sci ma, poi, senza
convinzione ho preferito stare tranquillo a guardare, non per pignoleria e
nemmeno per una forma di snobismo.
Quel senso di vuoto iniziale, mi
aveva creato un’inquietudine, che nemmeno ora che sto scrivendo, mi ha ancora abbandonato.
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