Fuori il freddo sembra non voler
affondare il colpo.
Il termometro della carrozzeria
da qualche sera non vuole scendere sotto i meno quattro gradi. Esco ogni sera, senza
coprirmi più di tanto a controllare. Mi porto fino al centro del piazzale da
dove è possibile vederlo. Poi rientro e mi godo il tepore della casa, mai
apprezzato come in questo periodo.
Fra freddo, ma in altri tempi ne
faceva anche di più.
Gli alberi, al mattino, hanno i
rami gelati. L’anno scorso ripensavo a questi paesaggi gelati come fossero
ricordi d’infanzia. Ora mi dico : "Non tutto è andato perso"
Stamattina ho attraversato la
piazza di un paese sotto una fitta nevicata. Ne prima ne dopo nessun altro
segno di neve. Qua dicono fosse neve finta. In ogni caso l’imitazione era
perfetta.
Da qualche tempo vivo serate
silenziose. Il telefono sembra pure lui attanagliato dal freddo.
Non sto male, anche se studiando,
lo tengo vicino. Caso mai suonasse mi dispiacerebbe non sentirlo.
Gli sms
sembrano una tecnologia del passato, ne arrivano sempre meno, non ne scrivo
quasi più.
Speravo fino a
qualche tempo fa che queste nuove modalità di comunicazione fossero portatrici
di buone notizie o di sorprese inattese, oggi, sempre di più aspetto che il campanello
suoni e quella donna del sogno mi sorrida.
Ho passato periodi in cui, il timore che il telefonino suonasse nei
momenti meno opportuni, mi faceva vivere nel terrore. Sempre all’erta, attento a
renderlo silenzioso. Una vita d’inferno.
Era il tempo delle bugie e del
castello di carta che avevo costruito attorno.
Ora sto bene. Non lo silenzio più.
E’ stata lunga la strada ma, per chi non lo avesse provato, posso assicurare
quanto sia un traguardo importante.
Certi dettagli danno talvolta un
sollievo immenso.
Stasera ho rivisto una persona a
me cara, un po’ stravolta, volevo chiederle come stava, proporle di ascoltarla.
Poi ho pensato che era meglio non aprire bocca. Lei ha cercato di nascondere il
suo disagio, io ho tolto il disturbo, sicuro di farle cosa gradita. La vita riserva
momenti difficili e periodi in cui non ci
si riconosce nemmeno davanti allo specchio. Raccontarla ad un estraneo può essere
oltremodo faticoso.
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