L’inizio di un viaggio, per chi
resta è sempre una sorta di distacco. L’inizio di una nuova esperienza per una
persona che ci è vicino e a cui vogliamo bene è, al tempo stesso fonte di gioia,
ma anche consapevolezza di un rapporto che non potrà mai più essere come prima.
Ma i cambiamenti vanno sempre
cavalcati come una sorta di occasione da esplorare, spesso ricca di soprese e
opportunità inimmaginabili.
Le difficolta sul lavoro, e di
questi tempi non mancano di certo, sono la conseguenza di un cambiamento
globale inevitabile , di cui noi ci sentiamo vittime inermi, vedendo in discussione
ciò che non avremo mai ipotizzato.
In un mondo, come quello del lavoro, regolato da
leggi e regole ferree, molti di noi vivono piccole e grandi violenze, spesso
subdole, striscianti che mirano ad indebolire chi le subisce.
Spesso si tratta di disconoscimenti
continui, altre volte sminuendo un risultato importante si evita di premiare le
persone aumentandone le frustrazione.
Psicologicamente si viene messi
nella condizione di non poter rivendicare niente, adducendo motivazioni del
tipo : “ Ringrazia che riesci ancora a conservare il posto di lavoro “.
Ci sono modi e relazioni più costruttive per responsabilizzare i membri di un’azienda e, proprio il mancato
coinvolgimento di tutti è spesso la causa dei fallimenti. I manager, quando vogliono
comportarsi come dei grandi burattinai, limitandosi a muovere i file dall’alto,
sono destinati al personale fallimento
oltre che a mettere in difficoltà l’azienda per cui operano.
I cambiamenti della vita, sono spesso ancora più
dolorosi e difficili da accettare.
Ritornare indietro è comunque impossibile e il procedere in vanti è l’unica
scelta che ci è permessa.
Vedere persone a noi care,
allontanarsi inesorabilmente è molto simile a ciò che succede nel seguire una
nave che si allontana dal porto.
Inizialmente la mole imponente
non ci fa percepire la lontananza e l’allontanamento. Poi, progressivamente, i
suoni si attutiscono, il mare ritorna un biliardo e la sagoma rimpicciolisce
diventando sempre meno nitida.
Alla fine l’orizzonte lontano
inghiotte quel che rimane di ciò che a noi prima sembrava imponente e, sconsolati,
volgendo lo sguardo, ritorniamo alle nostra vita.
Anch’io, di questi tempi ho visto
sparire dietro l’orizzonte persone che mi erano care, so che non
ritorneranno mai più.
A fatica ho ripreso la mia strada, senza più
aguzzare lo sguardo verso quell’orizzonte lontano.
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