Ci sono degli sport, soprattutto quelli legati al tempo, dove nel corso di una partita, il divario dei punti o dei goal, come nel caso del calcio, è talmente ampio che il tempo rimasto rende impossibili i recuperi miracolosi. Generalmente, in questi casi, le squadre attendono il termine della partita tra false schermaglie o con meline noiose che purtroppo penalizzano lo spettacolo.
La regola non è sempre vera. Recuperi miracolosi ci sono stati e, ce ne saranno in futuro, ma il limite imposto dalla lunghezza delle partite li rende molto difficili e radi.
Quello che ricordo con più piacere è stato il recupero miracoloso del Liverpool, dal 0 : 3 al 3 : 3 nei confronti del Milan, durante la finale di Champions League di qualche anno fa. Alla fine il Liverpool, che sembrava spacciato dopo il primo tempo riuscì ad aggiudicarsi la Coppa.
Altri sport che invece si basano su una distanza da percorrere, quali la corsa e il ciclismo, pur riservando spesso sorprese determinate da inseguimenti entusiasmanti, basano il loro spettacolo sulle imprese di chi, parte, stacca tutti e arriva da solo al traguardo. Le competizioni, in questi sport, sono una sorta di gara ad eliminazione dove, chi vince, è quello che scoppia o molla per ultimo.
I giochi, invece, come il tennis e la pallavolo, si basano sul punteggio. Chi primo totalizza un certo punteggio vince la partita.
Anche in questi sport, non è rado vedere partite dove il divario o il distacco di punti è talmente alto da rendere impossibile qualsiasi recupero. Ma in questo caso, nel il tempo, ne la distanza impediscono il recupero ma solo la destrezza e il carattere dei giocatori.
In questi due sport, una squadra o un giocatore, prossimi a capitolare, quando sono di fronte a quello che tecnicamente viene detto “Match point”, possono con un colpo vincente, ricacciare indietro l'avversario, risalendo, con altri colpi vincenti la partita, fino alla vittoria.
Mi affascina questo aspetto che permette, a chi sta per essere sconfitto di trovare all'ultimo momento la chiave che gli permettere di risalire la china fino alla vittoria.
Ci troviamo molte volte nella vita di fronte a dei “Match Point” che sembrano segnare ineluttabilmente la nostra sconfitta. Spesso il Match Point va a segno e per noi la sconfitta diventa bruciante.
Ma anche nelle situazioni più disperate non dobbiamo smettere mai di sperare che qualcosa, sia questa una frase, un gesto, una cura o solo uno sguardo, possa far invertite rotta alla vita indirizzandola verso la direzione da noi sperata, verso il Match Point a nostro favore.
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