lunedì 17 dicembre 2012

Note di Matematica


Mio figlio lo chiama “cambio”, io lo chiamavo “riporto”.  Si tratta di quella tecnica che permette agli alunni la gestione  delle somme che superano il nove in decine. Cercando in Internet le due parole sono tutt'oggi riconosciute e non c’è stata l’obsolescenza di una a favore dell’altra.
Così  ieri sera, mentre mio figlio era alle prese con 12 addizioni di questo tipo, ho osservato sia il metodo che la rappresentazione di ciò che stava facendo.
Ho apprezzato la simbologia, l’uso dei colori e la tecnica. Alle decine era associato il rosso mentre le unità stavano accoppiate con il blu. L’associazione era chiara e mai disattesa.  
L’associazione del colore con un concetto facilita l’apprendimento.
Come i colori erano rigidi anche i due schemi, il primo fatto di palline infilate su due assi diversi, uno per le unita e l’altro per le decine e il secondo fatto con i numeri. Questi davano due diverse visioni dell’operazione. Il metodo simbolico era funzionale al risultato numerico. 
L’associazione di schemi e simboli a concetti aiuta a memorizzare più velocemente.
All'inizio questo metodo era per il bimbo molto laborioso e dispendioso. Troppi i cambi tra penne e colori e viceversa !
Con il passare del tempo e completando  le operazioni, le proteste si sono fatte sempre più flebili, mentre gli automatismi aumentavano.  Le righe e i quadrati venivano bene anche a mano libera. 
L’esercizio come l’allenamento affina la tecnica e aumenta l’efficienza. Funziona con le addizioni in seconda elementare come per chi si allena per la maratona.
Infine ho valutato l’atteggiamento di quel bambino che avevo svegliato molto presto al mattino e di cui, in parte, comprendevo i mugugni.  “Hai ragione!”, pensavo mentre cercavo affiancarlo nel districarsi tra i “cambi”.
Ma giunti all'ultima operazione, quando i meccanismi erano ormai assimilati, mio figlio mi disse :
“Papà, non dirmi niente, l’ultima voglio farla tutta da solo!”.
Contento per quello scatto finale, quando pensavo che le sue energie fossero finite, restai in silenzio a guardarlo mentre svolgeva correttamente l’operazione.  Concluse gli esercizi con una cornice più bella di quelle fatte fino a quel momento.
Insomma il bimbo ha carattere e voglia di imparare!

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