Le ferie si sa, più sono lunghe
più fanno bene. Farne spesso, ma poche, non elimina le tossine che il lavorare
quotidiano ci fa accumulare. Ho sempre pensato che tre settimane fosse il
periodo minimo per ritrovarsi un po’, oltre che naturalmente, per riposare. Quest’anno, dopo alcune stagioni passate ad
accumulare ferie, è arrivato l’anno giusto in cui ho dovuto consumarne una
buona parte.
Così tra le tante idee nate all’ombra
della piazzola A 128 del campeggio, una mi sembrò particolarmente originale.
All’inizio pensavo fosse il risultato di un colpo di sole, poi più ci pensavo e più la cosa mi
intrigava, finché, rientrato dalle ferie e approfittando della imminente
apertura delle scuole, entrato in un grande magazzino, mi misi alla ricerca di
due scatole di pennarelli.
Sugli scaffali, tra quaderni e
cartelle di ogni tipo, l’assortimento di pennarelli era a dir poco completo. Si
potevano trovare quelli a punta fine come quelli adatti per fare segni grossi e
colorare. Insomma, dopo aver gironzolato un po’ optai per due misure e il
numero classico di colori : dodici.
Da anni ormai, considero PowerPoint una sorta di Olio di Ricino che purtroppo
troppo spesso bisogna ingurgitare. La bulimia di slide sta contagiando ogni
attività aziendale. La considero una vera e propria epidemia. Si usano slide con la stessa inutilità di chi
usa gli sms per parlare con chi gli sta di fronte. Insomma le slide PowerPoint
sono diventate un incubo, sia per chi le deve preparare sia per coloro che se
le devono sorbire, durante noiosissime riunioni che spesso, altro non sono, che
soporiferi monologhi.
Già sapevo che al ritorno dalle
ferie, avrei dovuto preparare della documentazione e l’idea di dover ripartire
da PowerPoint non mi dava pace. Ormai il rigetto è irreversibile.
Così pensai bene che potevo
disegnare a mano libera, usando i pennarelli, gli stessi schemi che avrei dovuto
fare con PowerPoint.
Rientrato al lavoro iniziai a
disegnare, quasi fossi un carbonaro, senza dire niente a nessuno. La cosa non poteva,
però, passare inosservata, visto che le mie mani erano sporche come quelle di
un alunno delle elementari e sulla mia scrivania facevano bella mostra i
pennarelli in un colorato disordine.
Facevo una tavola e poi la passavo
allo scanner prima di inserirla dentro al documento. I disegni erano colorati e
tradivano le incertezze di una mano tremante e soprattutto la mia scarsa
propensione al disegno. Non mi persi d’animo e come in tutte le cose, senza
voler emulare Raffaello, mi ripromisi di esercitarmi per migliorare. Cominciai
a chiedere dei pareri presentando le prime tavole, ottenendo delle risposte incoraggianti
e quando presentai la prima bozza ai miei colleghi la cosa piacque in quanto originale.
Terminato il lavoro, i documenti
salirono l’organigramma : anche il mio capo li apprezzò.
Oggi infine, un consulente ha
apprezzato il “taglio alto” di quei tratti incerti e alcuni colleghi entusiasti
della novità mi hanno dato del “creativo”.
Insomma non mi sento un Fantozzi,
capace di dissacrare la corazzata
Potëmkin , ma sono contento di aver creduto
in un’idea, che pur sembrando in controtendenza, si è rivelata nella sua
semplicità, innovativa.
Un mondo senza PowerPoint è possibile !
Nessun commento:
Posta un commento