La Fiera dei Mussi di
Trebaseleghe è giunta quest’anno alla 827 esima edizione.
Mi sono chiesto : chissà quando è
cominciata e chi si è preso la briga di
tenere il conto esatto.
I Mussi (asini) c’erano,
nonostante si dica che ormai sia un animale in “disuso” e, guardandoli con le
loro facce tristi, mi sono tornati alla mente i detti, alcuni ancora di uso
comune, che proprio con i mussi avevano a che fare.
Era normale apostrofare un
bambino, che piangeva per ottenere ciò che voleva o arrabbiato per non averlo ottenuto,
con il detto “El xe drio fare a mussa”.
La “mussa” era sinonimo di una arrabbiatura,
di un pianto disperato come di un lungo e sordo frignare.
Di solito il prosieguo della
frase era :”Spetemo, tra poco 'a mussa ghe passa”
Insomma come gli asini che pur impuntandosi,
alla fine, con pazienza ripartono anche
se riluttanti, anche noi da bambini la nostra cocciutaggine si è spesso sciolta
tra le lacrime della “mussa”.
Superata la delusione, spesso
demolita anche dai morsi della fame, si ritornava in cucina o si riappariva in
cortile come niente fosse.
E i più grandi, che saggiamente
ci avevano lasciato sbollire, erano soliti chiederci :
“Dove ‘a gheto ligà a mussa?”
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