Entrati nel salone espositivo i camper apparivano lucenti, nuovi , tutti connessi con un cavo che dava loro energia, come fossero astronauti legati alla loro astronave.
La prima impressione è stata che fossero là tutti pronti a partire senza meta verso luoghi sconosciuti, bastava uscire da quel luogo così piccolo e incompatibile con il loro esistere.
Ebbene si, quei camper così lucenti sembravano chiedessero di uscire, sulla starda, destra o sinistra non contava, volevano essere liberati e basta.
Ma come ogni carcerato che si rispetti la libertà ha un suo prezzo e anche loro, considerandoli dei carcerati, non sfuggivano alla regola.
La cauzione era per molti di loro esposta in primo piano, sui vetri lavati e scintillanti , sui parabrezza ampi e spaziosi o sulle portiere a volte aperte per poterli ammirare all'interno.
Tutti facevano bella mostra di se. Alcuni erano grandi, troppo grandi per le mie necessità e possibilità, a guardarli forse erano più spaziosi della casa ove ora abito. Altri, invece, erano di stile classico, con il il loro cofano "da camion" davanti a dare solidità al mezzo e la parte posteriore bombata e studiata per ricavare spazi il più possibile vivibili.
Poi ho osservato la serie dei compatti, per non più di 4 persone, modelli che più di tutti danno la senzazione del viaggio itinerante, con pause brevi, dinamico e veloce. La compattezza và un pò a discapito della comodità ma certamente garantisce di affrontare qualsiasi percorso.
Tutti sono lontani dalle mie possibilità economiche, ma da ieri ho un tarlo che mi gira per la mente, una voglia di viaggio che va al di là della vacanza pura e semplice, uno dei punti da cui ripartire. Dopo Las Vegas, evento eccezionale, fare diventare il viaggio un elemento costante, senza costrizioni, della mia vita.
Un camper può essere il mezzo per realizzare tutto ciò ? Forse. Ma intanto ci penso e magari approfondisco materia e opportunità. Chissa ..........
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