La definizione di felicità è talmente complessa e soggettiva da risultare, per me, come quelle equazioni che a scuola non avevano soluzione o ne avevano infinite.
Quando si è felici oppure quando il nostro stato d'animo può considerarsi felice ?
Secondo la mia esperienza molto dipende dalla sensibilità di ciascuno di noi, dalle situazioni e dagli obiettivi di vita, dall'appagamento o dalla solitudine.
La sensibilità non è una costante dell'animo umano. A volte si è capaci di ascoltare a volte un pò meno. Più si è in grado di ascoltare i piccoli segni della vita più di essi se ne può percepire la componente positiva capace di portare serenità e attimi di felicità.
Stranamente ci si trova, spesso a essere più sensibili nei momenti di difficoltà, quando ci si deve fermare nostro malgrado e in quei momenti il saper ascoltare il mondo che ci circonda può farci percepire momenti, attimi di felicità inaspettati.
L'appagamento e il benessere, contrariamente a quanto si crede, non sono fonte di felicità. Il più delle volte generano indolenza e insoddisfazione limitando la voglia di fare e il desiderio di rimettersi in discussione.
Rimettersi in discussione, sfuggire a una situazione di incertezza, può invece infondere voglia di vivere, voglia di arrivare, gioia di vivere, anticamera di situazione felici, analogamente alla volontà di ripartire con nuove sfide con nuovi obiettivi.
Sicuramente pensare in grande, darsi obiettivi a volte mai raggiunti è una condizione di vita che appaga e rende felici.
Con chi essere felici ? Mi verrebbe da dire con chi ti fa star bene o con chi a cui si vuole bene.
Pensare a chi si vuole bene è per me motivo di felicità. Mi è capitato in questi tempi di ritrovarmi a pensare a un regalo per chi amo. Mi ha reso felice la spontaneità dell'idea, la voglia di realizzarla e soprattutto il desiderio di fare una sorpresa. Nulla mi aspettavo in cambio, ma mi ha reso felice la consapevolezza di avere dato un senso, uno dei tanti, all'amore.
Giustamente, come riportato nella traccia, bisogna almeno essere in due per essere felici, anche se accettarsi per quello che siamo aiuta a vivere felici indipendentemente dagli altri.
Bastano certi "squarci di sereno" come l'improvvisa comprensione di una cosa che ci sembrava sconosciuta come pure il raggiungimento di un traguardo personale impensato per darci la sensazione di toccare il cielo con un dito.
Condividere i nostri momenti belli con chi si ama è fonte ulteriore di felicità come deve esserlo l'empatia verso la felicità di chi ci sta vicino.
Per quanto si può essere felici ? A volte un attimo, a volte due, certamente non per molto tempo. L'essere felici è una situazione di ebrezza, che ci fa uscire dalla razionalità che ci governa in ogni momento. Si viene trasportati per qualche tempo in paradiso ma poi si ritorna a terra tra le nostre vicissitudini.
Penso sia giusto così : mantenerci agguerriti nella ricerca continua della felicità, a volte irraggiungibile , come l'orizzonte che si sposta più in là ad ogni nostro passo.
Perciò la ricerca continua della felicità è una condizione di benessere, una sorta di fonte da cui sgorga la voglia di vivere.
Infine ognuno di noi si ritrova a essere felice per mille motivi : per un nuovo arrivo, per un risultato inaspettato, guardandosi intorno con occhi diversi, comprendendo finalmente, vedendo la felicita negli altri, donandosi, per un nuovo amore e mille altre situazioni ancora.
Chiudendo esperienze, spesso dolorose, si possono creare i presupposti per una nuova condizione di vita.
Nostro malgrado la vita di giorno in giorno si rinnova e per questo motivo spesso le capita di incrociare la felicità. Questo non va dimenticato ! Occhi aperti, mi raccomando.
P.S. : Io ci ho provato. Come un normale studente, sono ripartito più volte, faticando come sempre a impostare l'inizio. Parlare oggi di ricerca della felicità mi è sembrato una sorta di violenza, ma ho voluto farlo come avessi un appuntamento improrogabile.
A volte non trovo la forza di ricercare la felicità e sarei tentato di sedermi su una panchina sperando di vedermela passare davanti per afferrarla. Speriamo che anche la felicita sia alla ricerca di qualcuno. A cercare in due si fa prima.
No so se la lunghezza possa essere degna di un tema di maturità, chissà, saranno tre cartelle, ma è stata una bella esperienza. Non vorrei dire che mi ha reso felice, ma mi ha fatto riflettere.
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