Il rituale della spesa al supermercato come molti di noi si consuma, purtroppo il sabato pomeriggio tra un delirio di carrelli e spese inutili.
Inizialmente la mia spesa era fatta con le stesse dinamiche che usavo quando vivevo in famiglia, compravo le stesse cose spesso traguardandomi sulle stesse quantità.
Le dimensioni della cucina, ben presto stracolma di cose mi indussero a cambiare metodo. Dovevo prendere quello che mi serviva. Facile a dirsi, difficile a farsi. Se per ciò che volevo mangiare la cosa era abbastanza facile : qualche bistecca , radicchio, pasta e poco altro , per le altre cose che riguardavano la gestione della casa non sempre gli acquisti centravano quello che mi serviva.
Ancora oggi conservo detersivi, sgrassatori e altro ancora comprati in quel periodo e mai più usati. Prima o poi farò pulizia di tutto questo. Per non parlare poi degli stracci per la pulizia della casa e dei piatti. Penso di averli provati tutti e di averne una scorta a prova di fine del mondo.
In verità anche qualche pacco di riso risale a quell'era, ma il non averlo usato è stato dovuto alla cosa fondamentale che avevo dimenticato al momento dell'acquisto : io non so fare il risotto e la prima esperienza di riso in bianco mi ha demoralizzato. Qualche altro articolo comprato chissà con quale prospettiva giace tra lo zucchero e i biscotti e non ricordo esattamente a cosa serva.
Sul consumo dei prodotti e la loro data di scadenza ho già detto. Ora sto un pò più attento ma in ogni caso il mio ritmo di consumo va talmente a rilento da non potermi permettere chissà che scorte, rischiano tutte di scadere e a volte è un peccato buttarle nel cestino.
In questo periodo cerco quindi di memorizzarmi ciò che mi serve via via che le scorte si esauriscono. Scrivo tutto su dei post it, con una calligrafia che poi a volte disconosco. Quando vado al supermercato sul "manubrio del carrello" ci appiccico i post-it e viaggio velocemente tra gli scaffali depennando le cose che acquisto.
Qualcosa sfugge e soprattutto vedendo tante cose, gli acquisti inutili ci sono ancora, ma non come un tempo.
Il metodo sembra ormai affinato. Tengo sotto controllo le scorte e anche il conto della spesa.
Ci sono ancora delle piccole imprecisioni. Ad esempio ieri avevo scritto nel post-it la parola generica pasta.
Davanti allo scaffale mi sono detto :
" prendo dei tortiglioni e già che ci sono un pacco di spaghetti ", niente di più naturale.
Giunto a casa, messo tutto in ordine, al momento di riporre gli spaghetti mi sono accorto che la mia scorta di spaghetti era ormai di 5 scatole. Due chili e mezzo di spaghetti sono una scorta di tutto rispetto. Calcolando che la mia dose di pasta si aggira intorno ai 70 grammi ora mi trovo con una scorta di 35 spaghettate.
Per un anno direi che gli spaghetti non saranno un problema,
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