Questo succedeva nei momenti in cui facevo sforzi, mentre correvo, camminavo a passo svelto, ecc... L'intensità del dolore in certi momenti era talmente alta da obbligarmi a fermarmi per far attenuare il dolore.
Ci sono stati dei giorni in cui per raggiungere l'ufficio, nei cinquecento metri che lo separano dal parcheggio, dovevo fare due o tre fermate.
In quei giorni la vita era impossibile. Poi per il resto della giornata i dolori sparivano anche se contemporaneamente io limitavo movimenti e spostamenti.
I sintomi non erano sempre uguali, o meglio, c'erano giorni in cui c'erano e altri giorni in cui non c'erano.
Pur temendo problemi di cuore, passai l'autunno del 2007 senza consultarmi con alcuno, tanto meno con un medico.
All'inizio del 2008 la cosa si ripresento, in certi momenti ancora più forte, tanto da limitare i movimenti a pochi metri.
In quel periodo la sola attività motoria che riuscivo a fare era camminare. I dolori normalmente comparivano all'inizio e poi sparivano e diventavano sopportabili per il resto della passeggiata.
Stessa cosa per le poche volte in cui ho provato a correre, forti dolori iniziali, poi dolore o a volte fastidio sopportabile.
Qualche volta, ma solo qualche volta allo sforzo non era abbinato il dolore e questo mi dava grande sollievo.
Consultai il mio medico, raccontandogli sintomi e dubbi, chiedendo espressamente se non fosse necessario un check up al cuore, lui mi rassicurò che non era niente e che con molta probabilità erano sintomi da ansia.
Pensando a dolori dovuti a postura, altra causa che il mio medico aveva identificato, mi affidai alle cure di mio figlio, osteopata. Nessun beneficio specifico, qualche sollievo per dei dolori alla spalla che comunque avevo.
Sempre nell'inverno del 2008, tornai più volte dal medico, spiegando che i dolori non erano spariti e della mia preoccupazione relativamente al cuore.
L'ultima volta lo trovai alla sera mentre chiudeva la porta dell'ambulatorio. Gli richiesi se ritenesse opportuno un controllo al cuore, arrivai quasi a implorarlo.
Mi rassicurò dicendomi di stare tranquillo.
Me ne andai e così imparai a convivere con questo dolore che nel corso del 2008 e 2009 ebbe alti e bassi, momenti in cui era più forte altri in cui spariva inspiegabilmente, momenti si sollievo e momenti di scoramento.
Tutto questo ha limitato la mia vita in modo determinante, camminavo in montagna con estrema fatica, con pause frequenti, sudando in maniera eccessiva.
Fu solo nella primavera del 2009, quando i dolori ritornarono a essere molto forti che ripresi la via del medico.
Ritornai più deciso dal mio medico e gli chiesi una visita cardiologica e un elettrocardiogramma sotto sforzo.
Lui preparò le ricette e io prenotai a luglio del 2009 queste visite tanto richieste.
La prima visita cardiologica e l'elettrocardiogramma non evidenziarono niente di particolare.
Il medico mi prospettò cause derivanti dallo stomaco, ma sinceramente io non avevo e ho mai sofferto di problemi digestivi.
Rimandò, quindi, ogni diagnosi più completa alla prova da sforzo il 29 Luglio 2009.
Durante quell'esame il dolore fu appena percettibile tanto che ritenni di non dirlo al medico.
Alla fine della visita svenni, ma il medico giustificò questo accadimento con la mia scarsa preparazione.
Mi rimandò a casa con il consiglio di esplorare lo stomaco e l'apparato digestivo.
Il resto è già narrato in queste pagine. Dopo i problemi di agosto, ci furono giorni in cui ho elencato con rabbia e rassegnazione i se i ma, i cattivi comportamenti dei medici e il mio comportamento che pensava di allontanare il male non nominandolo e disconoscendolo.
La malattia comunque percorreva le sue strade, oltre le mie paure e il mio nascosto convincimento che le cose si sarebbero accomodate da sole.
Le cose si sono accomodate, perchè c'è sempre un punto in cui la frana si ferma, solo che è ora cambiato il paesaggio.
Per me è cambiato il paesaggio, l'importante è riconoscerlo diverso e non è detto che debba essere peggio di prima.
Rifugio Bosconero
Val Zoldana
Una delle mie mete sofferte dell'estate 2009
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