Fa caldo. Correre, anche se di mattino presto, comincia a essere impegnativo.
Ritorno a correre dopo una pausa di una decina di giorni, passati un po' "ammalato" un po' a riposare.
Per ripartire scelgo una corsa comoda, vicino a casa, piana : “la marcia dei tre canai “.
Si corre lungo gli argini dei canali della zona che si intrecciano e incrociano con sottopassi degni degli svincoli stradali. Mancano gli alberi e qualche ombra fresca, per contro il giorno è bello caldo e il sole è sempre a picco.
Si parte tutti assieme con tanto di numero, il mio è il 680. Riesco a verificare che corro più o meno a metà gruppo. Quelli forti sono irraggiungibili, ma a guardare indietro molti sono anche coloro che sono più lenti di me. La cosa mi tira su di morale anche se più passano i km più scivolo indietro, devo tenere d'occhio il mio cuore che più fa caldo più va su di giri.
Al primo ristoro due volontari non riescono a rifornire i concorrenti in attesa, tanto che alcuni di noi si mettono dietro al tavolo a stappare e distribuire acqua.
E' la prima volta che incontro ristori autogestiti dai concorrenti. Può essere un'idea per il futuro.
"Chi vuole ristorarsi deve distribuire acqua ad almeno dieci concorrenti."
La parte agonistica, come sempre in secondo piano, non è andata male. Quasi quindici KM corsi senza fatica in poco più di un'ora e mezza.
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