Il 7 Maggio 1996 acquistai un auto nuova, quel giorno portai a casa una Xantia Station Vagon nuova di zecca. Una Citroen che tra i vari pregi aveva, a detta della pubblicità martellante di quegli anni, le sospensioni Intelligenti.
Dopo mesi di valutazioni e ripensamenti decisi per quel modello che consideravo tecnologicamente avanzato. Di fatto lo era e il confort di quella macchina non aveva uguali anche sulla scorta delle esperienze successive.
Il motore, un turbodiesel classico, non aveva invece l'iniezione diretta che già cominciava a essere comune su molti modelli presenti sul mercato.
La scelta non ebbe nel corso degli anni ripensamenti anche se le spese di manutenzione della macchina erano abbastanza alte. Insomma non mi pentii mai di quella spesa.
Ma quell'appellativo "sospensioni intelligenti", mi fece di li a poco commettere un errore che mi costò molto caro.
Una sera dell'estate successiva, un temporale di rara potenza di riversò nella zona. Durante il viaggio di ritorno dal lavoro trovai la strada allagata per un lungo tratto. La strada sembrava un torrente in piena e il livello dell'acqua si avvicinava al mezzo metro.
Per tornare a casa, senza allungare di non molto, avevo a mia disposizione più di una possibilità ma la convinzione di avere una macchina con le tanto osannate sospensioni Intelligenti mi convinse a tentare l'impresa del guado. Innalzai il livello della macchina al massimo consentito e mi accodai ad una mercedes che davanti a me iniziò l'attraversamento. Avevo dentro di me una sorta di onnipotenza indotta da quella intelligenza.
Fu così che mentre il mio guado sembrava procedere, anche se non senza qualche dubbio emergente, il conducente che mi stava davanti pensò bene di bloccarsi. A me non restava che deviare, ma l'impeto delle acque mi convinse che forse la cosa migliore era ritornare sui miei passi. Innestai la retromarcia e cominciai la manovra. Il procedere all'indietro altro non fece che raccogliere acqua e purtroppo farla arrivare a livello del filtro dell'aria. Penso che bastò un bicchiere d'acqua per far grippare il motore. La macchina si bloccò, sorda, in un attimo. Io incapace di credere e capire l'accaduto riprovai, inutilmente, per molto tempo a riavviarla.
Finii come un naufrago sopra il relitto della barca in attesa di soccorsi. Fui trainato all'asciutto da un camion più di un'ora dopo.
La riparazione, che inizialmente doveva costare al massimo un milione e mezzo costò alla fine quasi quattro milioni.
Quell'esperienza mi brucia ancora a pensarci e fu un'insegnamento utilissimo che però non mi evitò altri errori negli anni successivi.
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