Ritornare alla corsa di Savazza è stato un ritorno al passato. Quando la corsi nel 1992 mi divertii moltissimo tanto da averne a tutt'oggi un buon ricordo. Quel giorno completai il percorso dei 20 Km in 1 ora e 32 minuti. Sono passati 19 anni e, oltre al passare del tempo, molte cose sono successe, così, quando stamattina mi sono ritrovato sulla linea di partenza ero dell'idea di non strafare e cimentarmi nel percorso medio di 12 km. La mia parte dotata di buon senso, facendo il suo dovere mi aveva consigliato al meglio.
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Così, dandole l'ascolto che merita, sono partito con l'obiettivo di tenere sotto controllo il cuore , senza fare strappi “preservandomi” per un eventuale cambio di strategia nel caso, strada facendo, mi fossi sentito bene.
Insomma, senza dire niente alla mia coscienza, covavo il desiderio di andare oltre, tentando i 20 km.
Nei primi chilometri ho preso tutte le precauzioni del caso : mai corso in salita, mantenendo una velocità costante senza mai accelerare nemmeno in discesa.
Quando ci fu da decidere sul da farsi, al bivio che separava il percorso medio da quello lungo, senza indugi ho tirato dritto sul percorso lungo.
Ho corso con un livello di concentrazione massimo, nascondendo un po' di timore per quell'andare oltre. Pian piano sono, comunque arrivato senza troppa fatica.
Il responso finale del Gps ha misurato una distanza di 19 km. Il tempo non mi interessava. Ho capito che posso arrivare a correre una mezza maratona.
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