Oggi uno dei Data Center, (o il datacenter?) di Aruba, uno dei più grandi fornitori di servizi di Information Tecnology : mail, server, cloud computing, ha subito un principio di incendio dovuto a un problema di surriscaldamento della batterie dei gruppi di continuità.
Tutti i servizi erogati dal Datacenter sono stati fermi per circa sei ore.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnRLSJxy937IBu9sRFrRZDp-ApQKepacavQK5ZMk8CsXOQ49dNtEXe4lGk4vbedCBy7owqz6Dygbs7etTweA6J-HX_UZOus-Ror1F_BJ5PGL-T9gjb41cKSkVD228iVgrmMucb1XBlUlI/s1600/aruba.jpg)
Un guasto di questo tipo non avrebbe dovuto essere percepito dai clienti, convinti magari di aver comprato un servizio 24 X 7 X 365. Tutto doveva ripartire da un altro Datacenter, senza significative interruzioni del servizio e soprattutto senza la minima perdita di dati.
I dati, stando alle notizie, non sono andati persi, ma il servizio non è stato ripristinato altrove.
Cosa prevedevano i contratti di servizio concordati con i clienti ?
Sono stati rispettati i livelli di servizio previsti ? Come è possibile verificare quanto sia solido il servizio comprato e quanto sia aderente a ciò che i contratti prevedono ?
Tutto sembra maledettamente difficile da verificare, tanto che, sta prendendo piede la convinzione che per sopperire alla perdita di affari causata dalla mancanza di servizi IT sia più concreto affidarsi a una polizza assicurativa piuttosto che a tecnologie difficilmente verificabili.
Piccoli incendi possono far evaporare le nuvole.
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