Il 26 Aprile del 1986, il reattore n. 4 della centrale nucleare di Chernobyl esplose durante, come è stato appurato in seguito, un collaudo o un esperimento.
L'esplosione comportò un'emissione di radiazioni nell'atmosfera centinaia di volte superiore a quella delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Le conseguenze del disastro interessarono tutto il continente europeo e persistono ancora oggi.
Oggi venticinque anni dopo quella immane tragedia, siamo ancora qua a discutere sulla opportunità o meno di affidare al nucleare la risoluzione del problema energetico e sulla sicurezza delle centrali atomiche di qualunque generazione esse siano.
Stasera a Radio 1 qualcuno ha affermato che i morti accertati sono stati solo 52 e che nessuno potrà mai dimostrare che decine di migliaia di persone abbiano trovato la morte a causa di quelle radiazioni.
A volte bisogna attenersi ai dati ufficiali !!!
L'ultimo incidente provocato dal sisma e dallo tsunami dell'11 marzo alla centrale nucleare giapponese di Fukushima, ha riaperto il dibattito anche in Italia alla vigilia di un Referendum.
Il governo Italiano ha, prima affermato che sulla materia andava fatto un cambio di rotta, poi, posticipando di un anno ogni decisione sul nucleare, per bocca del premier, ha affermato che la moratoria ha il solo scopo di rinviare la partita, "per impraticabilità del campo" o per semplice timore di perdere.
Grande è l'opinione che ha questo signore degli italiani, ma pure noi abbiamo oramai preso le misure !
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