Continuando i miei esperimenti tecnologici, dopo aver attivato la visualizzazione della mia posizione sul blog, ho voluto fare un passo in avanti attivando, sempre all’interno di Latitude di Google, la memorizzazione cronologica delle posizioni.
In pratica per mezzo del Tablet, che porto quasi sempre con me, attraverso il GPS, Latitude riesce a tracciare tutti miei movimenti.
Superati i problemi relativi alla privacy, che non sono più una mia preoccupazione da quando spedisco il mio elettrocardiogramma ogni lunedì all’ospedale, ho verificato con una certa sorpresa che Latitude traccia praticamente tutti i miei movimenti riportandoli diligentemente su una mappa.
A fianco della mappa sono riportati i dettagli, arricchiti da Data, Ora e Indirizzo.
Praticamente è come se fossi pedinato..
Dopo due giorni di prova ho potuto osservare i primi risultati. In pratica, altro non sono che la sequenza di luoghi che da più di venti anni attraverso per andare e tornare dal lavoro.
Guardando la mappa e tutte le bandierine che indicavano il mio andirivieni, non mi sono sentito molto diverso da un animale che si muove costantemente all’interno di un recinto.
La ripetitività ossessiva dei movimenti mi ha fatto pensare a quella sorta di pazzia che spesso prende quelle povere bestie costrette in luoghi angusti.
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