Sorpresa ! Stasera la nebbia, come da tempo non si vedeva.
Tutti a viaggiare a passo d'uomo come avesse nevicato. Tutti con gli occhi fissi a cercare i segni che delimitano la strada.
Quest'ultimi erano talmente sbiaditi, da risultare invisibili per lunghi tratti.
Era normale incrociare treni di auto che viaggiavano di conserva, diligentemente una dietro l'altra, dove il malcapitato che stava davanti si sobbarcava l'onere di fungere da segugio, di seguire la traccia spesso inesistente.
Viaggiare nella nebbia è come viaggiare nello spazio, confidando solo nella meta, senza la consapevolezza di dove si stia svolgendo il viaggio. Fuori tutto sembra uguale, grigio o nero, e l'attenzione è dedicata a seguire correttamente la rotta. Capita spesso di perdere l'orientamento e non capire più dove si stia viaggiando e, solo l'apparire improvviso di qualcosa di familiare ci rinfresca la direzione.
Domani, come diceva mio padre : “la troveremo attaccata agli alberi” e, se farà veramente freddo si tramuterà purtroppo, in una lastra di ghiaccio.
Insomma, un ritorno ai “bei tempi passati”, quando la nebbia era una cappa che copriva ogni cosa per giorni e giorni e, solo nelle ore più calde si alzava per ritornare più fitta all'approssimarsi della sera.
Fatto eccezionale o segno che “a volte ritornano” ?
Anche la neve sembrava fosse in via di estinzione ma, negli ultimi anni, ha ripreso a scendere abbondante anche in pianura.
Per la nebbia potrebbe essere finito il periodo dell'esilio e potremmo, nei prossimi anni, ritrovarla sempre più spesso a nascondere l'orizzonte del nostro viaggiare.
Nessun commento:
Posta un commento