Strana vita deve essere quella di molti commerciali. Strana e stressante, condizionata da clienti da acquisire o non perdere e da budget da rispettare, spesso talmente impervi, da costringerli a lavorare al solo scopo di limitare i danni.
Ci sono quelli ansiosi che appena annusano la possibilità di concludere un affare, non ti mollano più, chiamando una o più volte al giorno, chiedendo previsioni sull’acquisto. Sono quelli che la pelle dell’orso l’hanno da tempo venduta sicuri del successo. In questi casi, a meno di non dover acquistare per estrema necessità, la voglia di fare l’orso va via in un attimo.
Altri invece, pur avendo venduto pure loro la pelle, sanno gestire l’ansia e l’attesa. Chiamano o scrivono con misura, rispettando i tempi necessari al cliente e, nel caso di mancata vendita mantengono un atteggiamento dignitoso, senza la pretesa di scalare ogni tipo di gerarchia pur di arrivare all’affare.
Succede che, comunicando al telefono la conferma di un ordine o la firma di un contratto, si trovi dall’altra parte del filo un eccesso di gratitudine.
Qualche volte ho pensato fosse un atteggiamento artificioso mentre, in altre occasioni ho avuto la netta sensazione di aver generato sollievo a una persona all’ultima spiaggia.
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