Arrivando a Noventa Padovana, il numero delle macchine parcheggiate, nonché il modo con cui erano per certi versi accatastate, ci fecero pensare che la corsa doveva essere tra le più gettonate dai podisti del padovano e veneziano.
Seguendo il malcostume dei ritardatari, parcheggiai su una pista ciclabile, preoccupandomi di lasciare libero uno spazio sufficiente a far passare una bicicletta. Decine di persone si stavano dirigendo verso la partenza. Mi cambiai in pochi minuti, gettando alla rifusa nel baule i vestiti e le scarpe.
Di gente ce n'era veramente molta. Di tutte le eta. I colori dominanti erano il blue, il nero e il rosso. Tutti appena regolarizzata l'iscrizione partivano senza preoccuparsi della partenza di massa, che penso non sia mai stata data.
Cosi feci anch'io, assieme a mio figlio. Ben presto lui accelerò e io cominciai a misurarmi con i podisti che mi circondavano e mi superavano in continuazione.
Pere alcuni tratti ho cercato di mantenere il passo dei più normali, ma il fiatone che mi prendeva mi consigliava di rallentare e cercare sfide più semplici.
Avendo volutamente lasciato nel cassetto il cardi frequenzimetro, ho corso a sensazione, basandomi sul fiatone. Appena diventava marcato, rallentavo e recuperavo,
Dopo un paio di km, i percorsi si dividevano e io, presa la direzione dei 7 chilometri, mi trovai in compagnia di tranquilli gruppi di persone che passeggiavano ben coperti, che mai si sarebbero sognati di fare un passo di corsa.
Le mi sfide, così, finirono ben presto, continuai ad andare con il mo passo contando un chilometro alla volta come facevo un tempo.
Il paesaggio non indiceva alla poesia. Il tempo era grigio e, solo per brevi tratti la strada costeggiava l'argine del brenta. Il resto del percorso si snodava tra vie costeggiate da case da cui spesso sbucavano, improvvisamente, cani che abbaiavano ai forestieri.
Alla fine i 7 chilometri, obiettivo di stamattina, li ho finiti in circa quaranta minuti. Ma avendo corso anche senza cronometro il tempo calcolato è del tutto approssimativo.
Il cuore, anche stamattina svegliato di soprassalto e messo al lavoro, ha incespicato, più di qualche volta. Io non mi sono mai impensierito, convinto che stesse scherzando.
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