Annata indimenticabile per l’Inter e per noi tifosi.
Annata che ci pone al riparo da qualsiasi scherno, raggiro da parte di juventini, milanisti e naturalmente anche romanisti.
Il destino ha voluto che La Lazio, artefice dell’incubo del 5 maggio 2002, abbia suo malgrado dovuto aiutare lo scudetto nerazzurro per non far vincere i rivali romanisti.
La Roma artefice di un inseguimento spettacolare si è ritrovata un po’ in affanno proprio quando doveva mantenere il passo della capolista. A volte le rincorse si pagano, soprattutto dal punto di vista della concentrazione.
L’Inter, sembra abbia volutamente rallentato il passo, preservandosi energie per gli sprint finali. Ha avuto ragione di tutti e chissà se tutto ciò non sia stato studiato a tavolino, anche se la strategia è sembrata troppo perfetta e programmata in ogni suo aspetto, la fortuna ha fatto la sua parte come sempre in ogni grande impresa.
Milan e Juve non sono mai esistiti. Solo per un brevissimo periodo il Milan è sembrato competitivo, poi si è sciolto con la primavera.
Le vittorie sono iniziate con la Coppa Italia, di cui si ricorderà soprattutto il calcio di Totti a Balotelli.
Lo scudetto è stato vinto al fotofinish grazie a un giocatore che quest’anno si è rivelato un vero fuoriclasse: Diego Milito.
Sulla finale di Champions League, non ho mai avuto dubbi. L’Inter aveva ritrovato a fine stagione la brillantezza perduta in primavera. Era ritornata una macchina perfetta, forse mai vista così lucida negli appuntamenti importanti.
E’ stata una grande vittoria ma credo che il signor Mourinho, cui noi interisti saremo sempre grati, poteva aspettare qualche giorno, prima di mettere il suo futuro, la sua ambizione, davanti alla gioia dei tifosi annunciando di lasciare la conduzione della squadra.
Per molti di noi, sopra i cinquanta, l’attesa era durata quarantacinque anni, durante i quali c’eravamo consolati con gli ultimi scudetti e la coppa UEFA di Simoni a Parigi. Una attesa lunga più di una vita.
Il giorno dello scudetto, in terra d’America, mi sono arrivati gli sms degli amici che confermavano la vittoria.
Per me era mattina e per un po’ non avevo realizzato che là in Italia il campionato era già finito.
Ho risposto a tutti, cercando di non dimenticarne nessuno. Nuove risposte seguivano i miei messaggi.
Poi gli SMS sono terminati, ma a me sembrava di aver dimenticato qualcuno.
Improvvisamente, ma inconsapevolmente mi son detto:
“Ecco ! A mio padre non ho mandato l’SMS…..”
Chissà se lassù tifa ancora Inter?
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