domenica 2 maggio 2010

Il provino alla Juventus

Chirignago è un paesino nei pressi di Venezia, a pochi chilometri da Mestre.
Tra i due centri oramai non c'e' più soluzione di continuità, la campagna di mezzo è sparita da molti anni. Mestre lo ha ormai inglobato e Chirignago si può considerare quasi periferia.
Mio nonno lo chiamava "Cirignago", particolare che ricordo ancora a distanza di tanti anni.

Chirignago come molti paesi aveva il campo da calcio nei pressi della chiesa. Ma diversamente da i molti campi che ho calpestato in gioventù aveva una particolarità : era fatto a  schiena d'asino. Tra il centro campo e le fasce laterali c'era una pendenza, a mio parere eccessiva, tanto da modificare la velocità del pallone.

Tutto questo altro non è che il contesto ove, non so in quale anno, ma forse era il 1973 e forse era il mese di maggio si svolse ciò che sto andando a raccontare.
Il campionato giovanile a cui avevo partecipato con la squadra del mio paese, era terminato. Ci eravamo svegliati strada facendo e terminammo il campionato a centro classifica.
Mi ero distinto, tanto da terminare il torneo come maggior realizzatore della squadra. Normalmente giocavo da centravanti con qualche variante come ala destra e mezzala. Da giovani non si ha un ruolo definito, ma io solitamente giocavo in attacco.

A fine stagione, alla fine dei vari campionati, arrivavano gli osservatori delle grandi squadre che organizzavano i provini con i migliori ragazzi individuati nelle squadre della zona.

Fu così che a Chirignago un osservatore della Juventus organizzò un provino e alla mia società arrivò la mia convocazione. La cosa mi rese felicissimo. Già conoscevo le storie di vari ragazzi della zona, in particolare un portiere, che erano stati prescelti e vivevano e si allenavano a Torino.

Quel pomeriggio uscii in anticipo da scuola e arrivai puntuale al campo munito di tutto  ciò che poteva servire : scarpe pulite, calzini, pantaloncini e la maglia della mia squadra. La divisa sarebbe, in ogni caso, stata fornita in loco.

Il provino consisteva in una partitella tra due squadre composte dai ragazzi convocati.
Nel formare le squadre, quando arrivarono a me, spiegai i ruoli in cui normalmente giocavo, ma siccome i miei ruoli erano abbondantemente coperti mi dissero che avrei giocato terzino. Un pò demoralizzato, entrai in campo deciso a fare bene comunque, nonostante non avessi mai giocato da difensore.

Prima del fischio di inizio individuai l'ala destra che avrei dovuto marcare.
Capitai malissimo. Quel ragazzo era un missile e una furia oltre che avere una grinta almeno doppia della mia.
Toccai forse due palloni e il mio avversario riuscì pure a segnare. Fui sostituito e non ci fu seguito a quell'esperienza.

Quella stagione finì comunque positivamente. Fui ceduto alla Mestrina assieme a un mio compagno di squadra che giocava da portiere. Addirittura "Il Gazzettino" ci dedicò un trafiletto.

Quando conobbi i miei nuovi compagni, il settembre successivo, mi ritrovai compagno di squadra dell'ala destra che mi aveva fatto penare al provino. Era uno dei più forti e veloci della squadra.
Io lo riconobbi, lui no. Non gli ricordai del provino per non essere subito etichettato.

Giocai alla Mestrina per 3 anni, facendo non pochi sacrifici per allenarmi e contemporaneamente studiare.
Poi ritornai al mio paese dove continuai a giocare per altri tre anni nelle categorie più inferiori.

Del mio velocissimo compagno di squadra, seguii per qualche anno la carriera. Arrivò a Vicenza, quando questa erà in serie A. Non l'ho mai visto affiorare in prima squadra.
Poi fu ceduto a fare esperienza nelle serie minori e ne persi le tracce.

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